Il termine “smart working” è sulla bocca di tutti, soprattutto in seguito agli effetti subiti dalla pandemia da Covid-19. Al presente è evidente a molti come le aziende abbiano dovuto adeguarsi, volutamente o meno, a seguire la scia dell’innovazione verso il digital.
È purtroppo ancora forte la tendenza culturale a non accettare, se non a ritenere poco valide l’innesto delle nuove risorse pro lavoro a distanza nel contesto lavorativo di ogni lavoratore. Per chi invece è stato capace di vedere già oltre, non solo per i remote worker ma anche per i fruitori, le possibilità che si sono aperte sono varie ed abbondanti. Alcuni settori di per sé hanno già trovato un riscontro decisamente positivo, come quello gioco d’azzardo.
Oggigiorno sono tantissimi i provider di gioco autorizzati a funzionare totalmente online, permettendo così a chiunque di avere accesso all’intero catalogo dei titoli a cui prima sarebbe stato possibile accedervi unicamente mediante i casinò fisici; vi sarà il Poker, il Blackjack, i giochi da carte più famosi in generale ed anche centinaia di Slot e Roulette. Ridurre i costi di gestione di una classica attività attraverso l’adattamento al digitale ha permesso peraltro, come nel caso del casinò online, di poter mettere a disposizione vantaggiosi bonus di benvenuto, cosa non attuabile dalle case da gioco fisiche sparse sul territorio.
I luoghi adibiti a chi lavora online
Il termine coworking ha ormai assunto un’importanza del tutto rilevante. Con lo sviluppo delle nuove opportunità di lavoro digitali, le persone hanno risentito dell’esigenza di avere accesso ad ambienti adeguatamente adibiti per lo svolgimento del proprio lavoro online.
Per tale motivo, il comune di Milano ha attuato dei progetti per semplificare l’accesso a spazi di coworking attraverso accordi con i gestori, rendendo disponibili spazi lavorativi di proprietà comunale a chi avesse necessità di lavorare in remoto. Si può dire che il capoluogo lombardo sia a tutti gli effetti la capitale italiana del coworking, proprio per l’importanza rivolta e all’impegno dimostrato nel voler perseguire la strada del digitale, rimanendo vicino ai lavoratori.
La realtà dei coworking
Se prima questi ambienti erano frequentati soprattutto da freelancer, creativi e professionisti in generale, lo smart working è oggi arrivato anche alle orecchie di chi prima d’ora non ne aveva mai sentito parlare, si potrebbe dire un po’ per una questione vera e propria di necessità, un po’ per i di limiti imposti dalla crisi da Covid19.
Oggi, chiunque cercasse un’alternativa all’ambiente di casa propria, potrà trovare spazi professionali con tanto di accesso ad internet performante a disposizione delle proprie esigenze, per poter proseguire con la propria attività di lavoro pur trovandosi in giro per la città. Sono infatti più di 100 gli spazi accreditati e sparsi in tutte le zone del capoluogo. Si evince il desiderio di sperimentare nuovi modi di lavorare che si pongano in piena sintonia con la realtà che viviamo e che contribuiscono a ridisegnare così il modo di vivere di ogni cittadino.
È chiaro per tutti che il modello dello smart working non verrà abbandonato in seguito all’emergenza sanitaria, non potendo non considerare gli effetti positivi dello stesso; come ad esempio la migliore gestione del proprio tempo, sia per gli spostamenti quotidiani, sia per una migliore conciliazione generale tra vita e lavoro.