Oggi si festeggia la Liberazione. Ne avremmo bisogno un’altra. Di liberazione intendo. Dovremmo essere liberati, ma per sempre, dagli stolti, dagli ignoranti e dai maleducati: da tutti coloro che sono privi di senso civico.
Abbiamo passato mesi, un anno fa, a raccontarci che dopo il lockdown saremmo stati migliori. Ma dove? Ma quando? Ma chi?
Siamo in una situazione che, lo sappiamo bene tutti, è al limite: siamo stufi, stanchi, preoccupati. Pensiamo ogni giorno alla salute, al lavoro, a come fare.
E nelle piccole cose, quelle che davvero, non comporterebbe il minimo sforzo, siamo ancora invasi da persone che non hanno il minimo rispetto per niente e nessuno.
Vi potrà sembrare uno sfogo esagerato e magari avrete anche ragione, ma permettetemi di pensare quello che sto scrivendo dopo aver visto l’ennesimo (non è certo il primo purtroppo) schifo lasciato da coloro che con tutte le ragioni, cercano di passare del tempo assieme, ma che vivono la nostra città in un modo che definisco uno schifo.
E non mi si venga a raccontare che la colpa è dell’Amsa: è la classica scusa di chi dà sempre la colpa agli altri. Un paio di palle: l’Amsa il suo lavoro lo fa. Io se mangio la pizza fuori e il cestino dell’immondizia è pieno, il cartone lo tengo in mano fino a quando ne trovo uno dove metterlo. Non lo butto per terra. E non mi è servito un master per impararlo.
Le foto, testimonianza di Giancarlo Morelli, chef, sono l’ennesima prova che dobbiamo ripartire dalle basi. Altro che “saremo migliori”: siamo esattamente come prima. E forse pure peggio.