E’ vero che le offerte sono tante: Poltrone e Sofà ci ricorda tutti i giorni che ci sono sconti e promozioni e non mi pare strano il fatto che qualcuno abbia deciso di approfittarne, pensando anche al fatto che se torniamo zona rossa, un divano nuovo può essere comodo.
Certo è che se si deve cambiare il divano, vuol dire che quello vecchio non ci serve più. Perchè mai pensare che alla consegna del nuovo magari esiste il servizio di ritiro del vecchio. Oppure qualora non si debba comprare un divano nuovo, ma quello vecchio proprio in casa non lo si vuole più, basterebbe avvisare l’Amsa. Esiste un servizio dedicato di ritiro a domicilio.
Sì, è vero, l’Amsa se la chiamiamo oggi non passa domani e voi il divano proprio non lo volete tenere un’ora di più. Nessun problema, ci sono le riciclerie. Lo potete portare lì.
Difficile? Non credo. Anzi, credo che sia piuttosto facile anche per chi ha un quoziente intellettivo basso basso, come l’ex proprietario del divano che vedete nel Naviglio Grande.
Costui, aiutato magari da qualcuno, ha ben pensato di disfarsene in questo modo. Quali parole potrei mai usare per descriverlo? Solo insulti. Perchè onestamente non ci possono essere giustificazioni. Di nessun tipo. E sappiate che non credo al “magari gli è caduto”, perchè io, che non sono un genio, l’ultima volta che sono andato in ricicleria e ho confuso un contenitore della plastica con quello dell’elettronica, ho rimosso uno ad uno gli oggetti che per sbaglio avevo buttato dentro. Certo, qualora fosse caduto “per sbaglio” toglierlo sarebbe stato difficile, ma…. come ha fatto a cadere? E poi: se proprio avevi il divano in mano e lanciandolo in aria per farlo volteggiare, non sei riuscito a riprendere, ma ti è scappato… avvisa le autorità competenti. No?
L’ho scritto, lo scriverò purtroppo altre volte temo: fino a quando c’è gente di questo tipo, non illudiamoci di avere una città migliore. Perchè noi siamo la città.
Per fortuna abbiamo Simone Lunghi e gli Angeli dei Navigli.