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XXXVIII Stagione dei Concerti della Società Umanitaria

La XXXVIII Stagione dei Concerti della Società Umanitaria torna ad ospitare in presenza i vincitori della passata edizione del Concorso Internazionale e lo fa trovando un sottile, ma tenace, filo conduttore: la musica italiana del primo novecento.

Quel periodo fu caratterizzato dalla presenza dei compositori compresi nell’etichetta creata da Massimo Mila “generazione dell’80”, il cui legame tra musica, arti figurative e letterarie fu estremamente serrato e apportò un rinnovamento della vita musicale italiana del primo quarto del XX secolo.

Respighi, Malipiero, Casella, Pizzetti ebbero un compito assai gravoso ed importante. In un momento storico in cui in ogni angolo del Vecchio Continente era in atto un tumultuoso movimento di cambiamento in tutti gli ambiti della società, questi artisti si trovarono di fronte alla necessità di trasformare e rinnovare la cultura musicale.

L’Italia era un paese dove la potente tradizione dell’opera, seppur in declino, manteneva una fortissima presa sul pubblico e quindi il coraggio del gruppo dell’Ottanta fu quello di affrontare l’impopolarità che derivò dalla loro attività di rinnovatori.programma

XXXVIII Stagione dei Concerti della Società Umanitaria
XXXVIII Stagione dei Concerti della Società Umanitaria

XXXVIII Stagione dei Concerti della Società Umanitaria

Strauss, Stravinsky e Debussy furono certamente gli esempi più luminosi a cui riferirsi, nonostante alcuni compositori, Malipiero e Casella su tutti, rivolsero il loro sguardo anche agli sviluppi più moderni dello sviluppo musicale contemporaneo.

Questo sguardo sull’Italia a cavallo fra ottocento e novecento viene presentato dai nostri giovani artisti incastonato tra altri brani e raccontato nelle forme più svariate. Chi lo pone in contrasto con la classicità viennese, chi propone un parallelo di capitali tra Roma e Parigi, chi lo esamina unitamente alle radici e gli sviluppi che ha avuto.

Unici momenti in cui il tema della stagione si discosta dall’omaggio all’Italia sono il consueto appuntamento natalizio, quest’anno in Jazz, e il concerto del 29 gennaio in cui verrà proposto, in occasione della Giornata della Memoria il Quatuor pur la fin du Temps, di Olivier Messiaen.

Questo brano, composto in un campo di concertamento dove l’autore era recluso e scritto per altri musicisti conosciuti durante la prigionia, verrà eseguito da quattro giovani esecutori in un gemellaggio tra l’Accademia di Praga e il Conservatorio di Milano. Una stagione sicuramente molto accattivante che siamo certi sarà anche molto gradita dal nostro pubblico sempre attento a decretare il grande successo che questi giovani e straordinari esecutori meritano.

I concerti si tengono nel Salone degli Affreschi della Società Umanitaria

XXXVIII Stagione dei Concerti della Società Umanitaria
XXXVIII Stagione dei Concerti della Società Umanitaria

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