Quando da piccolo volevo andare alla partita, il nonno mi dava desmila franc-diecimila lire che sarebbero bastate per biglietto bibita e panino.
Se oggi puntaste quelle lire sull’Inter vincitrice domani sera a Istanbul della Champions League, potreste vincerne addirittura sette volte tanto.
Scommettere il Manchester City, invece, ne frutterebbe duemila.
Detto altrimenti (e fa ancora più impressione), per essere certi di vincere almeno una volta contro questi formidabili avversari inglesi, bisognerebbe giocare almeno una trentina di partite, confidando che prima o poi…
Eppure, sarà l’aver eliminato il Milan in semifinale (“La garanzia che i cugini non vadano a Istanbul è già una vittoria”, dice incrociando le dita Marco di Settimo Milanese, 39 anni, in partenza per la Turchia), sarà l’aver già conquistato Supercoppa, Coppa Italia e pass per la prossima Champions, nella testa dei tifosi che abbiamo intervistato per voi c’è anzitutto l’entusiasmo di vivere dopo tredici anni l’essere protagonisti dell’atto finale della competizione per club più importante e difficile del mondo.
“Poi vedremo come andrà….” ci dice Fabio, che tredici anni fa era a Madrid a gioire per la doppietta del Principe Milito ed oggi, 56enne, ci ha fatto più di un pensiero “Invece sarò tra amici, almeno sette/otto e se dovessimo perdere, perderemo ma… con poco divario”.
Elena invece oggi è mamma, era poco più che ventenne negli anni di Mourinho (“la vidi in Duomo e poi feci l’alba allo stadio con la squadra, quando rientrai a casa la mia famiglia si era già svegliata da un pezzo”), suo figlio ha preteso di vedere la gara sul maxischermo dello stadio e lei ovviamente lo accontenterà: “I biglietti erano più di quarantamila ma sono stati polverizzati, per fortuna che per non deludere mio figlio Matteo mi sono mossa con anticipo e li ho presi, per lui sarà comunque una bellissima festa, comunque vada. Ci spero tanto, gli ho raccontato tutto di quella sera, mi piacerebbe viverne un’altra, e vincente, con lui”.
Interisti in finale, il giorno prima
Emiliano aveva 15 anni nel 2010, ha da poco perso un nonno tifosissimo: “Vidi la finale con lui, ero un ragazzo, quella finale si doveva vincere. Domani sarà difficilissimo, nessuno davvero sincero potrebbe dire di aspettarsi il trionfo, credo proprio arriverà una medaglia d’argento, e sarà lucida e dignitosa come i miei occhi che ricorderanno mio nonno”.
San Siro, Lume, Magazzini Generali, altri locali, discoteche, spazi aperti (bosco del parco Tittoni) saranno dedicati alla partita, che garantisce affluenza record di persone e banconote.
Parla poi Renato, 36 anni: “Anche io andrò a casa di un caro amico interista col quale abbiamo iniziato a vedere qualche partita a inizio anno, e visto che la cosa ha portato f..(“Shhht!”, lo interrompe la fidanzata, che si dice tifosissima, e che sembra ancor più superstiziosa) “Hai ragione… diciamo che sarà bello perdere due a zero, come io pronostico, nella casa in cui ho vissuto questa splendida cavalcata”.
“Così va meglio” sembra dire con gli occhi la ragazza, la coppa non è detto la si porti a casa, ma intanto salviamo una storia d’amore…
Antonio ha un bar a Niguarda che tappezza dei colori della Beneamata, soprattutto nelle serate importanti, e domani non farà certo eccezione: “Ho comprato un pò di birra, diciamo così, e persino qualche sedia in più… ci sarà il pienone, speriamo di farcela perché sarebbe bellissimo”
Alberto invece sta per compiere 50 anni, la finale di Madrid la vide sul divano di casa (“Ma mi inginocchiai al fischio finale”) domani farà qualche chilometro per raggiungere un amico, ed è un altro che con la superstizione non c’entra nulla: “La sconfitta è sicura, ma è stato bellissimo lo stesso”.
Insomma, all’insegna del “Comunque vada, sarà un successo”, tutti davanti alla partita domani sera, tifosi, gufi o disinteressati.
Tra questi ultimi Beatrice, 30 anni: “Il mio compagno sta organizzando tutto da tre settimane, ha addobbato la casa… io sono ovviamente (forzatamente!) interista, ma non è che sia poi così importante, per me. Gli ho comprato dei calzini nerazzurri… di quelli con le dita, che potrà indossare mentre trattiene il fiato con gli amici. lo per sicurezza, andrò al cinema fino a tarda notte”
Attenta signorina perché se accadesse l’impossibile, i titoli di coda saranno insieme ai primi clacson…