Averara, piccolo borgo, quasi microscopico che dà il nome alla valle in cui si trova, connessa alla val Brembana.
Qui si abita fin dai tempi della caduta dell’impero romano. Le orde di barbari facevano paura, consigliando ai poveri romani superstiti di rifugiarsi sulle montagne, protetti dalle loro valli. Averara nasce così, già citata nei documenti prima dell’anno mille, oggi conserva molto di se stessa.
La valle offre un colpo d’occhio che si ricorda a lungo, fatto di natura e borghi che diventano sempre più importanti nel medioevo. In particolare Averara si offre come varco per l’unica strada verso la Valtellina, fortificandosi e ricevendo privilegi e ricchezza. Di questo periodo rimane chiara l’impronta nella suggestiva via porticata, un tempo percorsa da carri e cavalieri, tratto commerciale interno al borgo completamente affrescato già da ‘400.
Borgo di Averara
Il lento declino del borgo lo si deve allo spostamento delle vie commerciali con la repubblica Cisalpina ed allo spopolamento dovuto al cosiddetto progresso. Negli ultimi anni il turismo ha segnato una svolta, offrendo escursioni lungo diversi percorsi, e valorizzando la propria storia.
Qui si respira medioevo ed aria pura.
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