Povere nutrie, mi vien da dire, avendo avuto modo di vederne tante gironzolare indisturbate in diversi angoli di Milano. E fatico a pensare altro, ricordando i piccolini al seguito di mamma e papà intenti a farsi le pulizie del mattino.
Certo è che la situazione è ben più complessa rispetto a quella che può essere una mia simpatia verso questo veloce nuotatore: i danni che fa all’agricoltura sono ingenti. Senza se e senza ma.
E’ per questo motivo che Regione Lombardia ha deciso di finanziare un fondo di 200 mila euro per cercare di mettere un freno a questo problema.
Fatico di più a comprendere quanto ha detto l’assessore regionale lombardo ad Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi; se è vero che “Questo roditore fa danni economici alle imprese agricole” ed è necessario trovare adeguate contro misure, l’affermazione che “rappresenta un pericolo per la sicurezza delle persone” personalmente mi fa sorridere. Giuro di averne viste tante ed essere stato anche a poca distanza da loro, ma mai, dico mai ho avuto anche solo per un attimo la sensazione che le nutrie volessero saltarmi alla giugulare. Il massimo del pericolo che ho dovuto affrontare di fronte ad una nutria è stato quello di non cadere in acqua per seguirle.
Probabilmente non è corretto ironizzare sul problema che, lo ripeto, dal punto di vista dell’agricoltura e quindi dell’economia è grave e serio, ma come sempre è necessario avere le idee chiare e precise. Come qualsiasi essere vivente, anche la nutria ha il suo spirito di sopravvivenza e di tutela per i propri piccoli e quindi mi pare legittimo che possa esserci qualche atteggiamento di rivolta se andiamo a crear loro pericolo. Esattamente come faremmo noi, che tra gli animali, siamo i peggiori.
E, queste non sono parole dell’assessore, ma di alcuni giornali che hanno riportato la notizia: le nutrie non sono le sorelle dei topi. Neanche cugine. Diciamo pure che non sono parenti. Le nutri appartengono alla stessa famiglia dei castori.
Per finire: la soluzione va trovata, ma come sempre la si deve pensare dopo che il problema è stato creato. Dalle nutrie? No, da quelle bestie che siamo noi “umani”.