Un piccolo grande pezzo di Milano. Altro che storie. Che cosa intendo? Ve lo spiego subito.
Soprattutto in questi mesi estivi quando è più facile che le persone abbiamo tempo e modo di viaggiare (sì quest’anno è particolare, ma sorvoliamo), girano per le strade delle città che sono andati a visitare e come è giusto che sia fotografano, postano, scrivono. Insomma, documentano la loro vacanze e raccontano ad amici e parenti sui social la loro esperienza.
E fino qui tutto bene, ci mancherebbe. Giusto e sacrosanto farlo. E quello che viene dopo che personalmente digerisco poco.
Al rientro dopo le vacanze a Milano, può capitare che quelle persone che hanno girato un’altra città in giro per il mondo, vedano nella loro, nella nostra città, una chiesa, una palazzo uno scorcio che… ricorda loro qualcosa. Tornano a casa, controllano le foto fatte durante le vacanze e, trovato quello che stavano cercando, si affrettano a pubblicare sui social quel pezzo di Milano appena visto con la scritta: “un pezzo di Barcellona/Londra/Madrid/Berlino/Parigi/Vienna/… a Milano“.
Ma perchè? Possibile che non vi venga l’idea che ci siano tanti pezzi di Milano in giro per l’Europa? E che chi ha copiato non siamo mica stati noi? No, mai! All’estero è sempre tutto meglio, più belo, più pulito, più tranquillo. e sicuramente l’originale è loro, noi abbiamo copiato.
Essere così esterofili a volte mi spiazza. Sembra che di punto in bianco, ci si dimentichi che…. tutto nasce da qui, dal nostro Paese, Milano ovviamente compresa. Il Rinascimento, giusto per andare sul facile, non è nato in Spagna o in Germania, ma qui da noi. E a Milano migliaia di architetti, disegnatori ed artisti sono venuti per “prendere nota”, capire e replicare a casa loro. E le casistiche sono talmente tante che sarebbe un’impresa titanica ricordarle tutte.
Eppure… eppure è più facile dire che c’è un pezzo di Spagna a Milano. Giuro, non lo capirò mai.