Castello Procaccini, antica dimora denominata “la Versailles della Lombardia” per la sua grandiosità, si trova a Chignolo Po in provincia di Pavia.
Nasce come fortezza da cui i soldati dall’alto della torre controllavano i movimenti sul corso del Po e vigilavano sulla via di Monte Bardone, la strada che, successivamente, prenderà il nome di via Francigena. Probabilmente fu il re Liutprando a farla erigere intorno al 740, epoca in cui Pavia era capitale del regno longobardo.
Nel 910 il re Berengario dona la rocca ai monaci benedettini dell’Abbazia di Santa Cristina. Il primo documento scritto in cui viene citato il castello è una relazione di viaggio scritta da Sigerico, l’arcivescovo di Canterbury che, nel 990, durante il suo viaggio lungo la via Francigena, indica l’Abbazia e il suo castello come la tappa XL.
Davanti al fortilizio viene costruito il borgo, un complesso architettonico protetto da un fossato, due garitte e quattro torrioni. Nel 1251 l’Abate dell’Abbazia di Santa Cristina mette il Castello Procaccini e tutti i territori annessi nelle mani di un feudatario che lo sa amministrare bene e lo porta a diventare uno dei maggiori feudi lombardi.
Tra il 1700 e il 1730 il Castello Procaccini viene trasformato da fortezza medievale a reggia signorile. Fu il Cardinale Agostino Cusani Visconti a volere e finanziare questa trasformazione. Per coordinare i lavori fu chiamato l’architetto romano Giovanni Ruggeri che, avvalendosi della collaborazione di maestranze veneziane e francesi, fece costruire un grande parco insieme al Palazzo del Tè con antistante un laghetto.
Vennero posti gazebi, ninfei, statue e fontane a ridosso del castello. E poi un cortile d’onore collegato al giardino da un elegante ponticello.
Nell’ala est vennero creati e arredati gli appartamenti per gli ospiti, tra cui l’appartamento del Papa dedicato a Clemente XI e la camera da letto in cui dormirono Napoleone Bonaparte e l’imperatore Francesco I d’Asburgo. Le sale di rappresentanza vennero decorate con stucchi e dipinti di scuola tiepolesca. Proprio in seguito alla realizzazione di queste opere il Castello Procaccini venne denominato “la Versailles della Lombardia”.
Sicuramente questa è un’altra meta lombarda che merita di essere vista. Che ne dite di venire a dare un’occhiata?