Marco di Noia è un musicista. Forse sarebbe meglio dire un musicista tardivo.
Cresciuto in una famiglia amante della musica, fin da piccolo ascolta Beatles, Queen, Battiata, Ivan Graziani. Si abitua a spaziare generi musicali, ma in modalità passiva.
Scopre la sua unicità vocale quando ha vent’anni, quasi per caso. Durante una vacanza partecipa ad un karaoke e la sua voce diventa, prima a lui che agli altri, una scoperta.
Inizia a prendere lezioni di canto e scopre di avere un timbro vocale di quasi quattro ottave di estensione vocale e un falsetto dotato di rara pulizia timbrica. Compra una tastiera e inizia a comporre musica e testi. Per il suo primo progetto discografico “Se tu non fossi Santa” si ispira a Zucchero.
Capisce che è importante focalizzarsi solo sulla parte testuale ed inizia a collaborare per la parte strumentale con altri artisti. Nel 2019 esce “Leonardo da Vinci in pop”: per realizzarlo utilizza strumenti musicali progettati da Leonardo e riproduce melodie che uniscono strumenti “antichi” a quelli moderni.
Riconoscimenti e grande apprezzamento anche dal Comune di Milano, lo spingono a lavorare ad un nuovo progetto. Nasce così il suo ultimo lavoro “La sovranità dei robot”, che riporta ad un sound pop/elettrico che si ispira agli anni ’80. La vocalità di Marco di Noia è eccezionale.
Marco di Noia: sognando la musica
Milano è la sua città, quella che ama e quella dove ha deciso di vivere insieme alla sua famiglia. “Amo tutta la città, ma la zona di San Siro dove sono cresciuto e dove tutt’oggi continuo a vivere ha per me un fascino particolare. La tendenza sempre più green della città, che vede anche nei nuovi progetti una presenza sempre più massiccia di aree verdi trovo che sia la direzione giusta per far diventare Milano ancora più bella”.
Ma Milano è molto di più. Soprattutto per la musica. “in questi anni ho avuto modo di sperimentare molto musicalmente parlando e non ho avuto necessità di spostarmi in altre città o fuori dall’Italia per farlo: nella mia città ho fatto incontri straordinari e realizzato il mio sogno”.
E proprio la musica in questo anno strano è la cosa che forse più di tutte ci ha fatto compagnia. E la sua storia può e deve essere di stimolo a tutti quegli artisti che credono nel proprio sogno di diventare un giorno un cantante.
Qui a Milano si può.