Inizia così la newsletter che periodicamente ricevo da Bill Gates. E’ l’ultima, dice, del 2020. E pur non essendo particolarmente lunga, mette un paio di puntini sulle i che condivido con voi.
Partiamo dal titolo: sarebbe da rispondergli lo ammetto. “Bill, non è che ci voglia molto, sai?” ma tanto non leggerebbe la mia risposta quindi evito. Ciò non toglie che tutti in cuor nostro speriamo che sia effettivamente così: questo 2020 ormai in chiusura lo ricorderemo. Eccome se lo ricorderemo (anche se molti di noi lo vorrebbero dimenticare per sempre).
E’ curioso quanto poi si legge nella newsletter. Curioso lo intendo come interessante, giacché sposta l’attenzione dal covid, sottolineando come il vaccino che orami sta per partire in buon parte del mondo, darà modo a tanti di tornare verso quella normalità che abbiamo lasciato praticamente un anno fa.
Anche qui mi verrebbe da dire che non sono proprio completamente d’accordo: la normalità che abbiamo lasciato a cavallo tra la fine del 2019 ed i primi due mesi del 2020 non sarà la stessa che avremo in futuro. Ci abitueremo ad averne una nuova. Peggiore? Migliore? E chi lo sa.
E questa mia affermazione trova in un certo senso conferma nell’ultima parte della newsletter del buon Bill, il quale dice che il 2021 dovrà darci modo di lottare e lavorare per un altro grande problema, forse ancora più pericoloso se non considerato nel giusto modo rispetto al covid: il cambiamento climatico.
Gates afferma infatti che si dovrà lavorare duramente, ma che le premesse per compiere un passo davvero importante ci sono tutte. E che questo sarà fondamentale per il futuro. Nostro e di chi verrà dopo.
Se in prima battuta l’ho letta un po’ come scaramuccia politica (sappiamo come ha affrontato la questione l’attuale presiedente Usa e come invece potrebbe essere l’approccio del presidente eletto), mi rendo altresì conto che questo covid, stramaledetto, abbia tolto a tanti il focus su tanti argomenti che se lasciati nel dimenticatoio, potrebbero davvero diventare ingestibili. Ed il clima è certamente uno di questi.
Ma alla fine di tutto questo, noi possiamo fare qualcosa? La gente, noi tutti, abbiamo modo di dare una mano, contribuire? Vanno benissimo le manifestazioni, le proteste e gli accorati appelli, ma oltre a questo, possiamo fare di più, essere sul pezzo e contribuire?
A mio avviso sì, ed anche molto di più di quanto si possa immaginare. Ecco, questo sarà un argomento che affronteremo prossimamente ed abbastanza spesso. Non necessariamente qui, su questo canale. Presto vi aggiorneremo.