Unico superstite in tutta la Val Camonica, il castello di Breno sorge su un colle dominante il paese e l’ingresso della valle. Siamo in provincia di Brescia: le sue origini sono una caso più unico che raro.
L’area, già abitata dal neolitico, è una stratificazione continua di edifici che comprendo luoghi di culto ed abitazioni private. Queste abitazioni vengono piano piano inglobate nella fortificazione fino a circondarsi di una cinta muraria già nel 1300. Le case civili rispecchiavano il modello di casa-torre tipiche degli scontri tra guelfi e ghibellini.
Breno nasce guelfa per poi ritrovarsi ghibellina sotto la dominazione milanese. Le case torri vengono unificate e trasformate in un’unica fortezza militare destinata allo stanziamento delle guarnigioni ambrosiane. Il secolo successivo gli scontri sono tra Milano e Venezia per il controllo della valle e vedranno qui l’assedio vincente del Carmagnola nel 1421 per conto dei Visconti.
Castello di Breno, una fortezza dalla vista mozzafiato
Già pochi anni più tardi è di nuovo il Carmagnola a conquistare Breno, questa volta per conto dei veneziani. Resta veneziana fino all’arrivo di Francesco Sforza che assedia a cannonate il fortilizio vincendolo. Le battaglie si concludono solo con la Pace di Lodi del 1454 che assegna definitivamente la valle a Venezia la quale decide immediatamente la distruzione di tutti i castelli presenti, escluso Breno a presidio.
Nel giro di pochi decenni la guarnigione si assottiglia fino ad esser ritirata, lasciando il castello in abbandono a metà ‘500 e assegnandolo al comune di Breno. Oggi i suoi ruderi offrono una vista privilegiata sulla valle, rivelando sotto i piedi il passato remoto della nostra regione, merita decisamente una visita.