Il paese d’Arte, ecco cos’è Gravellona Lomellina.
Un piccolo borgo, antico e ricchissimo di storia, che ha rinunciato ai modelli di sviluppo consueti, puntando sull’estetica. In poche parole niente capannoni e quartieri fantasma, ma tele, affreschi, murales sparsi ovunque.
Il tutto tra duemila anime che hanno antenati compaesani risalenti alla cultura golasecchiana, già nell’età del bronzo quindi. Qui si stabiliscono anche i Celti, poi i romani.
Leggenda vuole che da queste parti si sia accampato addirittura Annibale, in attesa scontrarsi con Scipione. Nel medioevo il Barbarossa assegna al feudo alla famiglia Barbavara che conserverà il feudo fino all’abolizione del 1797.
C’era anche un castello purtroppo cancellato dalla storia già nel 1300, forse per mano viscontea. Della storia medioevale restano ritrovamenti, il castello è ricordato nel nome del suo rione mentre Barbavara è il nome della frazione.
Gravellona Lomellina, esplosione d’arte
In realtà il settecentesco palazzo dei conti fa ancora bella mostra di sé, proprietà ancora dei Barbavara. Fantastico esempio oggi di gestione del territorio, a partire dal 1992 il paese ha indetto mostre e concorsi d’arte annuali, fregiando il centro storico di opere d’arte a cielo aperto.
Nel 1993 ha inoltre creato il parco dei tre laghi, inaugurato nel 2006 è uno dei parchi più grandi del pavese, con boschi, laghi, riserve di pesca e riserve naturali. E’ stata perfino inserita la riproduzione di un calendario astronomico celtico, ossia un’area megalitica per completare la suggestione.