Angelo Filippetti è stato un importante medico e un politico che, tra il novembre del 1920 e l’agosto del 1922, è diventato Sindaco di Milano.
Nato ad Arona il 26 gennaio1866 in una famiglia agiata frequentò la facoltà di medicina a Milano dove, nel 1892, si laureò e cominciò a lavorare. Iniziò la sua militanza politica fondando il circolo socialista “Fate largo alla povera gente” che operava nei quartieri di Porta Genova, Porta Ticinese e Porta Ludovica.
Nel 1899 Angelo Filippetti venne eletto al Consiglio comunale di Milano nella lista del Blocco popolare, un’alleanza tra socialisti, repubblicani e radicali. Tra il 1903 e il 1904 diventò assessore allo Stato civile e all’Assistenza nella giunta di Giovanni Battista Barinetti.
In seguito al ritorno al potere dei moderati nelle elezioni del 1905 Angelo Filippetti, uscito dalla giunta, si dedicò principalmente alla professione medica senza trascurare il suo impegno politico. Nel 1912 fu eletto presidente dell’Associazione Sanitaria Milanese e, qualche tempo dopo, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Milano.
Il suo rivale politico Luigi Mangiagalli polemizzò sull’incompatibilità tra il ruolo di medico in un ospedale pubblico e di consigliere comunale ottenendo, nel 1917, le sue dimissioni da presidente dell’Ordine dei Medici.
Quando il socialista Emilio Caldara diventò Primo Cittadino, Angelo Filippetti venne eletto assessore anziano. Assunse un atteggiamento critico nei confronti del Sindaco che portava avanti una politica eccessivamente neutralista riguardo alle scelte in materia di sostegno allo sforzo bellico per cui il Filippetti era contrario.
Si schierò con la parte rivoluzionaria intransigente dei socialisti che, dopo la disfatta di Caporetto, chiesero l’espulsione dal PSI di Caldera, della giunta e di chi sosteneva la giunta, tra cui spiccava il nome di Filippo Turati. Si arrivò alla deplorazione della giunta e del gruppo parlamentare, ma l’equilibrio nel partito era precario e l’esortazione di Turati alla resistenza ed alla concordia nazionale enunciata alla vigilia dell’offensiva austriaca sul Piave fu la scintilla che fece insorgere gli intransigenti.
Angelo Filippetti succedette ad Emilio Caldara come Sindaco di Milano nel novembre del 1920. La giunta ebbe grandi difficoltà a far quadrare i bilanci, la situazione finanziaria era molto grave, e si trovò a far fronte alle necessità più urgenti senza, di fatto, riuscire a programmare un piano di risanamento delle finanze e una riorganizzazione dei servizi cittadini.
In occasione dei ritardi nei pagamenti dei dipendenti comunali le squadre fasciste, al termine dello sciopero tenutosi nell’agosto 1922, occuparono Palazzo Marino reclamando lo scioglimento della giunta. La cosa avvenne il giorno successivo allorché il prefetto affidò ad un commissario l’amministrazione della città.
Angelo Filippetti si ritirò a vita privata e morì a Milano il 10 ottobre 1936.
Come medico diede vita alla Lega popolare milanese contro l’alcolismo per cui fu promotore durante il congresso internazionale del 1907. Fu, inoltre, parte attiva nell’implementazione di un sistema di assistenza pubblica sanitaria.
Milano ricorda il suo Sindaco nel viale che congiunge viale Beatrice d’Este a piazzale Medaglie d’Oro.