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Antonio Greppi, il primo Sindaco del dopo Liberazione   

Antonio Greppi fu il primo sindaco posto alla guida di Milano due giorni dopo la Liberazione d’Italia. Assunse la carica il 27 aprile del ’45 e la mantenne fino al 25 giugno 1951.

Nacque ad Angera il 26 giugno 1884. Sin da giovane si avvicinò all’impegno del socialismo riformista e sostenne la lista di Emilio Caldara durante le elezioni comunali del 1914.

Nel 1915 partì volontario per combattere sull’Isonzo. Lottava al fronte condividendo l’idea socialista di salvare sul momento, con la guerra, i popoli d’Europa per risolvere, in seguito, con la pace, i problemi di giustizia sociale.

Finita la guerra tornò nella sua città natale, si laureò in legge e si iscrisse al partito socialista. Nel 1920 si presentò alle elezioni amministrative di Angera e venne eletto Sindaco. Entrò nel nuovo Partito Socialista Unitario costituito da Matteotti, Turati e Treves, ma in seguito ai tumulti succeduti alla marcia su Roma si dimise per protesta.

Subito dopo il rapimento di Matteotti, avvenuto nel giugno del ’24, rifiutò la difesa di uno degli aggressori e si schierò tra coloro che denunciarono la responsabilità di Mussolini sull’accaduto. Negli anni successivi sostenne e partecipò ad iniziative antifasciste che, nel 1938, portarono al suo arresto. Dopo otto mesi di carcere Antonio Greppi venne prosciolto e continuò la sua attività antifascista.

Dopo la caduta di Mussolini del 25 luglio 1943 si rifugiò dalle parti di Vanzago per poi passare in Svizzera, da dove mantenne i contatti con il CLNAI (Comitato di liberazione nazionale Alta Italia). Nel ’44, a Milano, venne ucciso in un’imboscata suo figlio Mario, partigiano.

Ritornato in Italia entrò nel movimento militare di Resistenza di cui fu parte attiva durante le insurrezioni dell’aprile del ’45. Chiamato a Milano venne designato dal CLNAI alla carica di Sindaco.

Immediatamente sventò, presso la Breda, l’esecuzione senza processo di alcuni presunti collaborazionisti ed ordinò di rimuovere i cadaveri di Mussolini e degli altri gerarchi fucilati da piazzale Loreto.

Antonio Greppi, le case popolari e la Scala

Durante la sua carica si attivò per assicurare alla popolazione colpita dalla guerra i beni di prima necessità, costituì un fondo per l’assistenza alle persone più danneggiate dagli eventi bellici, si adoperò per la sistemazione di coloro che erano rimasti senza abitazione e per la ricostruzione del Teatro alla Scala.

Fu tra i sostenitori della nascita del Piccolo Teatro ed avviò le procedure per un nuovo piano regolatore che diede l’impulso per la costruzione di un elevato numero di case popolari ed il ripristino degli edifici scolastici. La rete dei servizi pubblici venne rinforzata ed il servizio del gas municipalizzato.

Nel 1958 diventò deputato alla Camera in rappresentanza di Milano dove intervenne principalmente nelle discussioni sui bilanci dei dicasteri finanziari dell’Interno, della Giustizia e del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, settore per cui aveva una grande passione.

Antonio Greppi morì a Milano il 22 ottobre 1982. Milano ricorda il suo sindaco nello spiazzo antistante al Piccolo Teatro Strehler.

Antonio Greppi
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