Esce mercoledì 20 ottobre 2021 (distr. Believe) Gios3, il nuovo singolo di Muriel, il primo e unico brano d’amore della cantautrice pop: una relazione a distanza, la pioggia e i tatuaggi di cui in fondo non ci pente mai abbastanza.
Una voce fuori dal coro che porta oggi un brano che parla dell’amore più quotidiano e atipico, facendo a botte col sonno. Con Milano ha un rapporto tutto particolare, e non abbiamo saputo resistere, le abbiamo chiesto quali luoghi l’hanno segnata, ed ecco cosa ci ha risposto: c’è il lavoro, l’amore e la musica!
Muriel si racconta, attraverso quattro luoghi di Milano
“Oh Milan mia cara Milan !”
Milano sarebbe stata la scelta più ovvia, più semplice forse, una volta andata via di casa. Ma a me piace esagerare, perciò sono scappata all’estero non appena ho terminato gli studi. Dopo qualche anno, però sono ritornata, e dove se non nella tanto amata e rinomata Milano? Mi chiedete qualche luogo a cui sono particolarmente legata, ve ne elenco alcuni.
QUELLA CASA VICINO AL PARCO NORD
Un periodo strano, quello in cui vissi in una palazzina a pochi metri dal Parco Nord. Faceva freddo, ero senza un euro e soprattutto non avevo idea di cosa volessi fare nella mia vita. Avevo abbandonato la musica già da una decina d’anni, la moda mi entusiasmava ma sentivo non fosse la strada giusta, la mia famiglia la sentivo lontana, ancora più lontana di quando ci separavano ore di viaggio in aereo.
Mi sentivo sola, o meglio, quasi. Vivevo dalla mia migliore amica. Praticamente vent’anni di differenza, posso dire che mi ha cresciuta come una figlia. In quella casa vicino al Parco Nord ho capito cosa significasse cadere nel baratro, ma cadere rompendosi le ginocchia e non avendo la possibilità di alzarsi, e quindi aspettare che qualcuno ti trovi e ti riporti su. Quel qualcuno è arrivato, si chiama Muriel. In quella casa vicino al Parco Nord ho capito cosa non volessi essere e chi fossi realmente.
LA STAZIONE DI MILANO LAMBRATE
Ammettiamolo, nell’immaginario collettivo, noi artisti siamo predisposti all’essere squattrinati e completamente fuori di testa. Nel mio caso i soldi sono mancati per un periodo breve, poi il mio senso di responsabilità ha avuto la meglio, ma per quanto riguarda la follia… cosa posso dirvi ?
Viviamo nella paura dell’insuccesso, facciamo cose assurde senza pensare alle conseguenze e, soprattutto, ci capita spesso di mandare al diavolo il nostro datore di lavoro perché nessuna persona sarà mai alla pari di una chitarra. E a noi le persone non piacciono, ci piacciono gli strumenti musicali.
Il giorno in cui mi licenziai dal mio lavoro in Show Room, il giorno in cui iniziai a capire che con quello stipendio non potevo farci nulla se di base non ero felice, il giorno in cui arrivai nella stazione di Milano Lambrate e scoppiai a piangere in mezzo ai pendolari non fu un bel giorno. Ricordo l’indifferenza delle persone, il loro menefreghismo. Passarono mesi, prima che capissi che nella vita dovessi scrivere canzoni per sentirmi bene, ma ripensandoci, il mio cambiamento iniziò in quel pomeriggio di fine inverno.
VIA GUGLIELMO FERRERO 20
Ora capirete il motivo per cui mi sono tatuata un indirizzo sull’indice destro.
Era il 21 settembre 2019 quando in quella casa successe qualcosa di magico. Dopo essermi licenziata dal lavoro, dopo quel giorno nella stazione di Milano Lambrate, partii nuovamente per l’estero.
(Recidiva, questo è il mio secondo nome.)
Tornai ad agosto, stufa di sprecare il mio tempo facendo ciò che non mi rendesse serena, ed iniziai un progetto di musica elettronica. Ve lo ripeto, non sono stata granché perspicace nel capire che le canzoni rappresentassero il mio essere. Ci ho messo diverso tempo. È che avevo paura, si trattava di un salto nel vuoto esageratamente imprudente anche per una come me. Ai tempi, dunque, mi dividevo tra musica e lavoro.
Il 21 settembre 2019 però, incappai nella persona che più di tutte, in questi anni, mi ha motivata affinché credessi nei miei sogni. Si chiama Fabrizio, e temo sia riduttivo definirlo il mio fidanzato. È molto di più. Salii da Roma per conoscermi, anche se era come se ci conoscessimo da una vita. Prese in affitto questa casa per un paio di giorni. E si, fa ridere, ma mi bastarono 48 h per innamorarmi.
Io che l’amore l’ho sempre odiato. Poco dopo, presi coraggio, ed iniziai a pieno il mio percorso musicale, mantenendomi con lavori in grado di adattarsi alla mia passione senza sacrificarla. B, così lo chiamo, mi ha spinta di sotto, dopo troppo tempo che fissavo il vuoto con la voglia di lanciarmi ma con la paura di farmi male. È stato grande. Cos’è cambiato ad oggi? Nulla.
Se non che ora una casa in affitto l’abbiamo a Roma e ci viviamo dentro da quasi due anni. Non vi è canzone che io abbia scritto che non sia passata dalle sue orecchie, non vi è stato giorno in cui non si sia fatto in quattro per garantirmi il necessario affinché potessi investire il mio tempo ed il mio denaro in ciò che amo. Essere una cantante emergente di sti tempi non è facile, ma con lui al mio fianco ammetto di essere più forte.
MASSIVE ART STUDIOS X NARDU
Era il 3 maggio, mi ero recata agli studi per dei provini. Lì conobbi il mio angelo custode, per gli amici Nardu. Un ragazzo tutto d’un pezzo, con una chioma di capelli ricci ed una testa troppo funzionante per la sua età nascosta sotto.
Avete presente quando si incontra una persona, e senza sapere come, si è però consapevoli del fatto che sarà parte integrante della propria vita? Ecco, non sapevo come ci saremmo incastrati io e lui, sulla base di cosa avremmo sviluppato un rapporto, ma ero certa che non ci saremmo divisi facilmente.
È bastato poco per capire come Nardu fosse colui in grado di dare un’aspetto migliore alla mia musica. Produrre insieme a lui è una passeggiata, senza nemmeno confrontarci, senza nemmeno dire una parola, sappiamo come muoverci. Sintonia alla stato puro. Suonare con lui? Indubbiamente una delle cose più belle che mi sia successa quest’anno.