La creazione del nuovo campus universitario nella caserma Garibaldi era stato già annunciato dal rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Franco Anelli all’inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022.
Parliamo della realizzazione di un progetto che affonda la sua origine nell’aspirazione dei padri fondatori dell’ateneo. Niente nuove costruzioni, ma un restauro conservativo che porterà alla creazione di circa 132 aule e oltre 10 mila posti in più per gli studenti.
L’ottocentesca caserma Garibaldi dalla forma quadrangolare e neoclassica venne eretta sui resti del monastero medievale di San Francesco il Grande. Nel 1845 diventò il quartier generale dell’eroe dei due mondi per poi trasformarsi, ai giorni nostri, nella sede della Polizia di Stato.
Università Cattolica di Milano, nuovo campus nella caserma Garibaldi
“Finalmente, dopo anni di intensi sforzi, un’aspirazione che fu già dei nostri fondatori si compie e cominciamo a vedere concreta all’orizzonte la possibilità di realizzare un grande campus urbano” ha dichiarato il rettore Anelli.
Nelle scorse settimane è stato sottoscritto il verbale di consegna dell’ala Santa Valeria della Caserma Garibaldi di piazza Sant’Ambrogio ed è stata perfezionata la convenzione con il Comune di Milano e l’Agenzia del Demanio.
L’avvio della ristrutturazione è previsto per il 2022 e il progetto di riqualificazione, che interesserà in primis la parte sud della caserma, è dello studio dell’architetto Gianmaria Beretta.
Per vedere la fine lavori del nuovo campus all’interno della caserma Garibaldi ci vorranno circa sei anni.
Alla cerimonia di celebrazione del centesimo anniversario dell’Università Cattolica di Milano era presente la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che ha dichiarato:
“Oggi siamo riuniti per celebrare il primo secolo dell’Università Cattolica. Dal dicembre 1921 la Cattolica ha formato generazioni di leader italiani. E ora una nuova generazione di leader si sta formando tra queste mura. E’ la generazione che darà forma all’Italia del dopo-pandemia.”
“Quella generazione siete voi, studenti e studentesse che mi ascoltate oggi. Tra non molti anni sarete giovani professionisti e professioniste con idee ed energie nuove. Il futuro è nelle vostre mani. Il futuro è delle prossime generazioni di europei. E questo mi riempie di fiducia. Nonostante l’incombere della quarta ondata della pandemia e le incertezze che dobbiamo affrontare”.