Quando si nomina Porta Nuova viene automatico pensare al quartiere che si sviluppa intorno a piazza Gae Aulenti e alla porta di piazza Principessa Clotilde, sorta a inizio Ottocento sui resti della precedente di epoca spagnola da cui origina il nome del quartiere stesso.
A Milano, tra piazza Cavour e via Manzoni, esiste una Porta Nuova ben più antica, risalente al XII secolo e sorta in seguito alle distruzioni compiute sulla città da Federico Barbarossa nel 1162.
Facente parte della nuova cerchia fortificata di Milano, venne eretta tra il 1171 ed il 1183. Insieme a Porta Ticinese, Porta Nuova è l’unica superstite dell’antico sistema difensivo medievale della città che correva lungo la cerchia dei Navigli.
L’antico ingresso è oggi costituito da due archi a sesto ribassato affiancati da due corpi laterali in cui si aprono i passaggi pedonali. In origine la porta era compresa fra due torri che in seguito lasciarono spazio ai varchi pedonali che vennero poi ampliati tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Porta Nuova, il varco medievale in via Manzoni
Il tabernacolo di marmo posto verso piazza Cavour venne inserito tra il 1330 e il 1339 per volere di Azzone Visconti che desiderava dotare gli ingressi della città con le effigi dei santi protettori. Su Porta Nuova venne posta la Madonna col Bambino e i santi martiri milanesi Gervaso e Protasio. Sul lato opposto, che volge su via Manzoni, sono visibili delle lapidi di epoca romana poste a scopo decorativo di cui non si conosce la data della collocazione originaria.
Porta Nuova è sempre stata nel cuore dei milanesi che più volte, nel corso dell’Ottocento e Novecento, l’hanno difesa opponendosi fermamente al suo abbattimento contemplato per dare spazio al nuovo. Noi non possiamo che esserne felici, è tutta gioia per i nostri e i vostri occhi!