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La cantautrice Leanò ha scritto un pezzo celebrando il lutto del Parco Bassini di Milano

É uscito mercoledì 16 novembre 2022 per Stazione Musica Records e in distribuzione Artist First il nuovo singolo di Leanò, dal titolo “Milano“.

Un omaggio alla città della cantautrice, un nuovo capitolo autunnale dedicato a chi fa molti aperitivi, ma si sente comunque solo, un brano sentito che mette in relazione il carattere di una città e quello di due persone che ne rappresentano due sfaccettature. Questa canzone nasce dopo una separazione che ha coinciso con l’ennesimo abbattimento di un giardino milanese: il parco Bassini.

L’abbiamo incontrata e abbiamo parlato di musica e di Milano.

  1. Cosa ti ha spinto a scrivere un pezzo su Milano?

È stato casuale. In quel periodo stavo iniziando a entrare più a contatto con realtà ambientaliste (come il Comitato Baiamonti). Una serie di “coincidenze” mi ha portata a fare un intervento musicale contro lo smantellamento del parco Bassini. Ho iniziato quindi a farmi sempre più domande su come l’urbanistica di questa città abbia un impatto sulle persone che ci vivono, in particolare sulla mentalità e sui sistemi di valori.

  1. Perché hai sentito questa connessione con il Parco Bassini?

Il parco Bassini era uno di quegli spazi verdi che Milano ha fallito nel tutelare. La connessione non è tanto con il singolo caso, ma col complesso di tutti i piccoli (e pochi) polmoni verdi che questa città ha, e che per dovere morale e di sopravvivenza dobbiamo cercare di salvaguardare. Ci tengo a precisare che io parlo da cittadina, sicuramente le persone all’interno dei comitati e movimenti sanno dire di più sui singoli casi.

  1. Milano in questo pezzo non sembra uscirne benissimo a tutti costi. Frenesia e produttività sembrano essere per te tasti dolenti, come mai?

Io sono molto grata a questa città. Credo ci siano due lati i cui contorni non sono netti, ma sfumati tra loro. C’è sicuramente quello della frenesia, di una ingordigia del fare, ma anche quello delle connessioni, dell’incontro tra culture e degli scambi tra esseri umani. Il problema non è tanto di “Milano”, ma dell’apparente inguaribile incoerenza dei tempi in cui viviamo: città green contro lo spreco, ma che imbottigliano l’acqua di rubinetto e smantellano spazi verdi per ipotetici musei della Resistenza.

  1. Quali sono le difficoltà del mercato musicale e di questa città che sembra satura anche di cantautori?

Dal mio punto di vista, forse la difficoltà è mantenere la propria identità nonostante i trend del momento, le canzoni playlistabili, la “fear of missing out”, ecc…

Credo che siano problemi comuni a settori che riguardano in qualche modo la comunicazione (e non solo). Una cosa che trovo molto bella però, è l’aumento di persone che sentono il bisogno di esprimersi, forse in risposta ai tempi che viviamo? O forse oggi è solo più facile distribuire la propria musica.

  1. Il tuo luogo del cuore qui?

Difficile sceglierne solo uno (ride, n.d.r.) Direi LibrOsteria!

Leanò
Leanò
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