sabato,23 Novembre,2024
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Filippo del progetto musicale I Temporali ci racconta i pro e i contro del vivere a Milano

TRE STAGIONI. LA VITA SOGNATA, LA VITA VERA è il debut EP de I Temporali, nuovo progetto alt-folk di Filippo Ghiglione.

Un ritorno alle radici dopo anni passati con il moniker f o l l o w t h e r i v e r e un grande cambiamento per il cantautore ligure, con testi per la prima volta in italiano, senza dimenticare le atmosfere musicali già precedentemente esplorate.

Questo EP parla di una stanza, un piccolo posto da arredare con cura e da fare proprio per tre stagioni, sette mesi e duecento giorni. Sei piccoli passi, sei canzoni da tenere strette da qualche parte dentro al cuore, per coltivare il dolore scaturito da una separazione. Il lutto, la perdita, il disorientamento.

E poi, dentro questa stanza, imparare a fare di questo dolore qualcosa di proprio, farne una parte di sé. E finalmente uscire fuori. L’EP si compone di sei piccole canzoni seminate così, come piccoli pezzi di un puzzle, e spogliate di tutto, fatte solamente di una chitarra, qualche sovraincisione vocale e una voce, vera protagonista con la sua emotività, insieme alle parole che la accompagnano. Ritrovare la propria voce, ritrovare sé stessi e capire che casa nostra, e quella piccola stanza, in fondo siamo noi, dovunque andiamo e dovunque andremo.

Anima itinerante, tra Genova, Roma e Milano, abbiamo chiesto a Filippo di elencarci quali potevano essere i pro e i contro del vivere proprio a Milano. Ecco cosa ci ha raccontato!

Filippo de I Temporali ci racconta..

 Ho vissuto a Milano per 6 mesi esatti, il mio nuovo EP Tre stagioni. La vita sognata, la vita vera è composto da 6 canzoni e quindi non potevo non scegliere 6 pro e contro del vivere a Milano.

Tutti questi diabolici 6 erano una combo troppo ghiotta per non sfruttarla, quindi ecco i miei personalissimi punti positivi e punti negativi dell’esperienza di vita a Milano.  Milanesi, non odiatemi, le motivazioni dietro questi elenchi sono davvero puramente personali!

PRO

  • La linea 9 del tram

Il tragitto del tram su cui tutti i pomeriggi salivo da Piazza Cinque Giornate fino a Piazzale Cantore mi ha trasmesso sempre, inaspettatamente, una calma e una serenità non comuni, con il percorso che cambiava passando da totalmente urbano, a qualche punta di verde fino alla comparsa della Darsena sulla destra. Perfetto per le giornate di sole di fine ottobre.

  • Il Walrus & Il Confine

Sono stati i due punti di riferimento più importanti per la mia famiglia acquisita, ovvero la classe del master che stavo seguendo alla Scuola Civica. Dopo lezione ci ritiravamo (quasi) sempre in un pub o nell’altro, per chiacchierare, bere qualcosa, discutere sulla vita, sulle aspirazioni e su quello che ci sarebbe aspettato da lì a qualche mese. Le ricordo tutte come serate profondamente felici. 

  • Tananai

Così come i due pub precedenti sono stati un punto di riferimento, anche Tananai (e la sua ormai famosissima Tango) ha costantemente accompagnato i miei giorni e le mie serate in compagnia delle colleghe e dei colleghi di master, diventando la colonna sonora ufficiale di quei sei mesi passati insieme.

  • L’ Anteo

Un cinema bellissimo costruito come se fosse a tutti gli effetti un condominio a più sale, una programmazione piena e variegata e sale piccole e familiari. Un punto di ritrovo fondamentale per chi ama il cinema e andare al cinema.

I Temporali - anteo
I Temporali – anteo
  • Verso

Stessa cosa si può dire per la libreria Verso per quanto riguarda il mondo della letteratura. Un posto del cuore dove passare i pomeriggi e soprattutto godersi la memorabile festa di chiusura della fiera Book Pride, della quale conservo ricordi piuttosto “confusi”, diciamo.

  • I due palazzi in piazza Piemonte

Quando il clima lo permetteva, capitava spesso che facessi il percorso da casa mia fino alla sede del master a piedi, e passavo sempre davanti ai due identici palazzi in Piazza Piemonte, altissimi e sistemati uno di fronte all’altro, come due sentinelle. Mi incantavo sempre a guardare gli enormi finestroni dentro i quali si intravedevano due immensi lampadari futuristici a forma di anelli di Saturno, chiedendomi chi ci abitasse e come fossero quelle due case all’interno.

CONTRO 

  • L’ecomostro

Gli ultimi due mesi di vita a Milano ho cambiato casa e li ho passati in un enorme palazzone rosso, dai soffitti altissimi, i corridoi bui e sterminati che ricordavano The Shining ma con molto meno gusto nell’arredamento, e con lavori di rifacimento continui. L’ho soprannominato amorevolmente l’ecomostro, e tornarci ogni sera era davvero un grande peso.

  • Milano Forlanini

Stessa cosa per la stazione Forlanini, per le attese per il treno “passante” che non passava mai e per l’ingresso alla strada che portava alla stazione improvvisato, ricavato da un buco in una recinzione divelta da chissà chi. Tutto vero.

I Temporali - forlanini
I Temporali – forlanini
  • Gli affitti improbabili a costi allucinanti

Anch’io mi unisco al coro che per diversi mesi ha infiammato tutta Italia sui prezzi allucinanti degli affitti (e in generale della vita) a Milano, confermando che è assolutamente tutto vero e chi non ha sperimentato questa esperienza non sa cosa significa, e soprattutto quali situazioni nelle case ti possano capitare. Provare per credere.

  • Il freddo dentro e il freddo fuori

Diciamoci la verità, Milano è veramente veramente fredda. Ma di un freddo strano, che quando ti prende male nei momenti di tristezza e difficoltà ti fa sentire ancora più piccolo e solo.

  • I messaggi vocali ascoltati in Viale Argonne

A proposito di freddo, ho un ricordo ben preciso di tutti i messaggi vocali che mi arrivavano durante il giorno e che recuperavo la sera mentre tornavo a casa, camminando avanti e indietro in Viale Argonne e battendo i denti sulle piste ciclabili e nei campetti da corsa nuovissimi costruiti da poco.

  • Gli ultimi due mesi che ci ho passato

Devo dire che questi sei contro, come anticipato, sono ancora più personali e probabilmente ancora più influenzati dagli ultimi due mesi che ho passato a Milano, che sicuramente non sono stati i più felici della mia vita. Ma sicuramente hanno fatto parte dei sei mesi più belli della mia vita, in una città che porterò sempre nel cuore.

A tal proposito

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