Anatolo. Ma anche Anatolone, Anatelon, Anatalo, Anatolo, Anatolio, Anatalofle, Anatelofl o Anatolofle. Come inizio non c’è male.
Nell’VIII secolo Paolo Diacono con la sua Gesta episcoporum Mettensium ci dice che Anatolone è stato uno dei discepoli di San Pietro e proprio quest’ultimo lo inviò a Milano per essere il primo vescovo della città.
Altri testi dicono che è un discepolo di San Barnaba e che abbia patito le persecuzioni di Nerone ma riuscendo a salvarsi, predicando nell’oscurità.
Anatolo, fu Lui il primo.
Leggenda vuole anche che fece edificare una chiesa dove prima c’era un tempio dedicato a Mercurio, dicono alcuni, altri Apollo. Ad ogni modo grosso modo dove oggi c’è San Giorgio al Palazzo, praticamente in via Torino.
Ma il mistero si infittisce: sappiamo che in San Babila si celebrava la sua sepoltura simbolica, ma c’è anche da dire che nel 1472 sono state trovare alcune delle sue reliquie in quel di Brescia e portate nella cattedrale della città, dove ancora oggi vengono venerate.
In ultimo, secondo gli antichi cataloghi episcopali, Anatolone rimase vescovo per 13 anni, dal II al III secolo. Difficile quindi che possa essere stato discepolo di San Pietro o San Barnaba. Più plausibile che sia arrivato dalla Grecia, come il nome fa intendere e come capo di una comunità cristiana orientale, in quel di Milano portò il messaggio evangelico.
Sul calendario lo trovate il giorno 25 settembre.