venerdì,22 Novembre,2024
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Il Fopponino di Milano: il cimitero di Porta Vercellina

Fopponino di Porta Vercellina, prima chiamato foppone di San Giovannino alla Paglia. Se preferite il cimitero di porta Vercellina.

Una volta fuori Milano oggi tra le centrali via San Michele del Carso piazzale Aquileja e via Poalo Giovio. Era uno dei 5 cimiteri fuori dalle mura cittadine.

La sua costruzione risale ad un momento particolare, la peste di San Carlo del 1576. Fopponino o Foppone, sepre da foppa derivano: in milanese vuol dire fossa…

Con la peste del 1630 si decise di costruire una chiesa, grazie alla donazione dei Crivelli: edificata nel 1662 venne dedicata ai Santi Giovanni Battista e Carlo Borromeo e la si chiamava chiesa di San Giovannino alla Paglia (la paglia in questo caso ricorda su cosa venivano appoggiati gli appestati).

La cappellina che ancora oggi si vede lungo la via san Michele del Carso è del 1640: decorata con teschi, ha un ossario al suo interno e ben visibile ai passanti una scritta:

«CIO CHE SARETE VOI NOI SIAMO ADESSO
CHI SI SCORDA DI NOI SCORDA SE STESSO»

Nel 1786 vennero acquistati altri terreni ed il cimitero fu ampliato (le attuali via Giovio e Verga). Le prime sepolture nei nuovi spazi furono due nobildonne: Teresa Anguissola Tedeschi, sposata con con Galeazzo Busca Arconati Visconti, e la veneta Maria Carolina dei Prioli.

Il Fopponino di Milano: il cimitero di Porta Vercellina

Fopponino - San Giovannino alla Paglia
Fopponino – San Giovannino alla Paglia

Il nuovo spazio ben presto risultò inadeguato e nuovi spazi vennero occupati dal Fopponino, tanto da raggiungere i 42 metri di lunghezza nel 1830. Questo fino al 1868 anni in cui si chiuse all’inumazione per i morti della città, ma disponibile solo per quelli che arrivavano da fuori dalle mura, dai Corpi Santi.

Nonostante un cambio di rotta nel 1875 e la riapertura anche ai milanesi, il cimiterio sussidiario del Mandamento di Porta Magenta, Cimitero di San Giovannino (un altro nome ancora), il 30 novembre 1895 viene definitivamente soppresso dopo più di 300 anni.

Nel corso di questi 3 secoli tanti personaggi illustri sono stati qui sepolti: da Gaetano Bugatti, orientalista e prefetto della Biblioteca Ambrosiana a Giacomo Moraglia, così come Amatore Sciesa, Verginia Besozzi, Luigi Canonica e tanti altri.

Al Fopponino venne sepolta anche Margherita Barezzi, prima moglie di Giuseppe Verdi e in una tomba attigua anche l’unico figlio maschio avuto dalla coppia.

fopponino
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