Materno, vescovo di Milano.
«A Milano, san Materno, vescovo, che, restituita la libertà alla Chiesa, traslò con tutti gli onori i corpi dei martiri Nábore e Felice da Lodi nella sua città.»
Pochissima la documentazione anche se lo vediamo raffigurato nella chiesa di San Vittore in ciel d’or nella basilica di Sant’Ambrogio: con barba e dalmatica, è proprio in mezzo ai Santi Nabore e Felice.
Materno, tra Casoretto e Figino
Per la Passio S. Victoris Mauri martyris Mediolanensis, Materno fece trasferire le reliquie del martire Vittore e quelle dei santi Nabore e Felice, dopo il loro martirio subito a Lodi; secondo un antico Catalogus archiepiscoporum Mediolanensium, Materno morì e fu sepolto il 18 luglio ad Sanctum Naborem.
Il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani del XIV secolo indica il giorno della sua memoria il 19 luglio. Ed ancora, un itinerario milanese del VII/VIII secolo colloca la sua tomba tra San Celso e Sant’Eustorgio.
Insomma, ce n’è di ogni. Sappiamo però che le sue reliquie furono oggetto di ricognizione privata da parte di San Carlo Borromeo nel 1571.
Molto “presente” in città con la piazza a suo nome davanti alla chiesa di Santa Maria Bianca della Misericordia a Casoretto, così come, dalla parte opposta della città la parrocchia di Figino a lui intitolata. E proprio qui, sono conservati alcuni suoi resti in una cappella.