Lo sci alpino paralimpico è una delle discipline più spettacolari che vedremo a Milano Cortina 2026. Immaginate di volare sulla neve, tra curve mozzafiato e discese vertiginose. Ora aggiungete una dose di adrenalina, coraggio e determinazione: ecco la definizione perfetta di questa disciplina.
Dal 1976, quando fece il suo debutto ai Giochi Paralimpici Invernali di Örnsköldsvik, in Svezia, lo sci alpino paralimpico ha conquistato il cuore degli appassionati con le sue cinque specialità: slalom speciale, slalom gigante, super G, discesa libera e super combinata. Le competizioni si svolgono in tre categorie principali, in base alla disabilità degli atleti: Standing (in piedi), Sitting (seduti) e Visually Impaired (ipovedenti o ciechi totali).
Gli atleti utilizzano attrezzature innovative per adattarsi alle loro abilità. I seduti usano il monosci, un guscio montato su uno sci con ammortizzatore, dotato di stabilizzatori costituiti da mini-sci. Gli sciatori in piedi possono contare su protesi o stabilizzatori per mantenere l’equilibrio. Per gli ipovedenti e ciechi, la sinergia con la guida è fondamentale: attraverso comunicazioni via Bluetooth o altoparlanti, guida e atleta diventano un tutt’uno.
Le radici dello sci alpino paralimpico affondano nei difficili anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Da un soldato tedesco che legò un paio di stampelle a degli sci corti, a un veterano austriaco che fondò una divisione sciistica per atleti disabili, questi pionieri hanno aperto la strada. Nel 1974 si tennero i primi Campionati Mondiali, e nel 1976 il grande debutto ai Giochi Paralimpici.
Sci alpino paralimpico: campioni e curiosità
L’Italia non scherza quando si parla di sci alpino paralimpico. Giacomo Bertagnolli, atleta ipovedente, è una leggenda vivente: ai Giochi di Pechino ha vinto due ori e due argenti. René De Silvestro, nella categoria sitting, ha portato a casa un argento e un bronzo. E poi c’è la storia da Guinness del tedesco Gerd Schoenfelder, che con 22 medaglie paralimpiche è lo sciatore più decorato della storia.
A livello mondiale, l’Austria domina con 280 medaglie, seguita dagli Stati Uniti e dalla Germania. Ma Milano Cortina 2026 potrebbe essere il palcoscenico di nuove imprese italiane: le gare si svolgeranno sull’iconica pista Olympia delle Tofane a Cortina d’Ampezzo, uno scenario che promette spettacolo puro.
Lo sci alpino paralimpico non è solo sport: è una celebrazione del coraggio, della determinazione e della capacità di superare i propri limiti. Milano Cortina 2026 è l’occasione perfetta per scoprire e supportare questi straordinari atleti.
Perché quando si tratta di velocità, curve e cuore, il sci alpino paralimpico non ha eguali. Pronti a tifare?