Maria Francesca Polli

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Maria Francesca Polli
Maria Francesca Polli

Maria Francesca Polli

Quanti di voi in questo periodo si ritrovano a canticchiare e ad emozionarsi con l’ultimo brano di Mina “Volevo scriverti da tanto”? Il testo di questa meravigliosa canzone è stato scritto da Maria Francesca Polli (con musica di Moreno Ferrara, è la prima traccia del disco “Maeba” prodotto da Massimiliano Pani).

Maria Francesca Polli nasce a Milano e fin da  giovanissima mostra una spiccata passione per la musica imparando a suonare vari strumenti a fiato oltre al pianoforte, la chitarra e la batteria. Le abbiamo fatto qualche domanda…

Cominciamo da Milano. Che ricordi hai della città di quando eri bambina?

Il ricordo di “casa mia”. Intendo dire che ho sempre sentito Milano la mia casa. Sono nata a Milano e a Milano ho fatto la mia prima “frignata”. Ancora prima di nascere andavo già di fretta. Perché perdere tempo? E così ho bruciato le tappe e sono nata prima del previsto. A Milano, la mia Milano. Abitavamo in Via Noto. I ricordi di bambina sono legati a quegli anni in cui si assaporava la voglia e l’orgoglio di costruire. Non mi rendevo conto di che anni importanti fossero per l’Italia ma per me tutto sembrava magico. Il cappottino della domenica, quello sopra il ginocchio, quello per andare in centro. Le vetrine giganti. I risparmi, i sacrifici dei genitori che sfociavano nel sorriso di un traguardo, nel sorriso di un giorno di festa in centro.

Oggi vivi a Lodi. C’è qualcosa che ti manca di Milano?

In realtà abito in provincia di Lodi, a Zelo Buon Persico. Esattamente a metà tra Lodi a Milano.  Cosa mi manca di Milano? Quella magia. La magia di quegli anni. Milano è ancora lì. Bellissima come lo era. Siamo noi che non la vediamo più con gli occhi di una volta. Diciamo che questa sia la città grigia, la città della nebbia ma forse la nebbia è calata più nei nostri occhi, nei nostri cuori. Io in quella magia ci credo ancora, nebbia compresa!

Autrice, musicista, scenografa, regista di musical teatrali: in una parola “artista”: stai lavorando a qualche nuovo progetto?

Beh, sì, tengo ben stretta la mia musica perché niente e nessuno ci può portare via da ciò che amiamo. Si lavora senza sosta, saltando pasti e ore di sonno ma chiamarlo “mestiere” sarebbe riduttivo. Mancherebbero le parole “Passione”, “Amore”, “Vita”. Le canzoni non finiscono mai. In queste settimana sto lavorando a qualcosa che mi sta molto a cuore. Qualcosa di speciale dedicato a tutte le donne e a tutti gli uomini che amano e rispettano le donne. Sempre a metà tra Musica e Poesia.

Come nasce “Volevo scriverti da tanto”?

“Volevo scriverti da tanto” nasce da un incontro speciale, con una persona speciale. Un amico, il nostro amico Gino ha voluto che Moreno Ferrara (autore della musica) ed io ci incontrassimo. Poco tempo dopo, una sera, Moreno ed io eravamo insieme a un ristorante quando abbiamo letto un post di Mina. Ci siamo emozionati tanto. Poi è successo tutto in un istante. Ho preso al volo un’idea e un tovagliolino di carta e su quel tovagliolino ho scritto “Volevo scriverti da tanto”. Me lo sono portato a casa. La notte ho scritto il testo di getto e il giorno seguente Moreno ha composto la melodia. Tutto il resto è stata un’emozione dietro l’altra. Un’emozione che sono felice di condividere con chi si riconosce un po’ in questa storia che comincia così “Volevo scriverti da tanto … ma poi ‘ste cose non le fai”. E se ad accompagnarci in questa storia è la voce di Mina tutto diventa brivido.

Nei prossimi mesi hai a calendario alcune letture delle tue poesie a Cremona nel palinsesto di “Cremona Canta Mina“, una serie di eventi e concerti organizzati dalla città per festeggiare i sessant’anni di carriera della Tigre di Cremona. Ci racconti come si svolgeranno?

Vi confesso che essere stata invitata a portare le mie semplici parole nella città della grande Mina, è un onore immenso e una responsabilità a cui dedicherò il massimo rispetto. Molte persone mi raccontano di avere nascosta una lettera mai scritta, un sentimento in sospeso, il loro “Volevo scriverti da tanto”.  Proveremo a scriverla insieme. Ognuno nel modo in cui crede più giusto. Le parole, se rispettate e non “usate” possono arrivare a toccare le stanze più segrete e riaprire quei cassetti chiusi a chiave in cui avevamo nascosto per bene quella lettera mai scritta.

Un’ultima domanda su Milano: ci racconti tre luoghi del cuore?

Maria Francesca Polli
Maria Francesca Polli

Certo!!! Non ho bisogno di pensarci.  Milano e i miei tre luoghi del cuore?  Il primo è il cortile di casa. Mi ci vedo ancora lì inginocchiata con secchiello e paletta come fossi al mare. Un giardino riservato a noi bambini per giocare. Semplicemente per giocare. Il secondo luogo: Il TRAM!!! Adoravo salire sui tram di tutta Milano. Mia mamma mi racconta ancora adesso che la facevo diventare matta perché scendevo da un tram e subito volevo salire su un altro e su un altro ancora. Li conoscevo tutti. Per primo il mitico 12!!! Il terzo luogo è Piazza Duomo. Dar da mangiare ai colombi era la prima cosa da fare e poi ero affascinata dalle feste in piazza organizzate per noi bambini. Da Duomo a San Babila. L’Epifania era fantastica. Soprattutto quando la signora Befana sceglieva di darti i dolcetti anziché il carbone. Che poi mi domandavo sempre “Ma quanto posso essere stata cattiva per meritarmi il carbone? Ma ci saranno bambini che riceveranno il carbone?” I bambini in maschera. Ricordo il centro di Milano con tanti bambini in maschera. E mio fratello sempre vestito da Zorro. E le foto insieme. Il mio vestito non era mai bello come il suo ma lui mi guardava con orgoglio nelle foto della nostra Milano e andava bene così.

Poi, quando da Milano siamo venuti via, nella nostra nuova vita in costruzione, ogni sera piangevo disperata  “Voglio tornare a casa! Voglio tornare a casa!” Voglio tornare a casa!”  Perché Milano era ed è ancora un po’ casa mia.


Scopri dove Maria Francesca Polli sarà presente nei prossimi mesi (www.cremonadavedere.it)

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