Milano città d’acqua: quante volte lo abbiamo scritto. E prima di noi illustri personaggi ne hanno discusso e parlato.
Nel 1200 Bonvesin della Riva scriveva che a Milano c’era 6000 pozzi d’acqua utilizzati dai milanesi. Un bel numero che dite?
Ma venendo a giorni più vicini: il primo concorso pubblico per realizzare un acquedotto è del 1877; il progetto che risultò vincitore prevedeva di attingere dal fiume Brembo e trasportare quindi l’acqua in città. Non piacque e si decise di indire un nuovo concorso.
Nel 1887 si arrivò alla decisione di prelevare l’acqua, mediante pozzi, proprio dalla nostra falda, per secoli usata per ogni esigenza. I primi pozzi vennero realizzati un anno dopo in zona Arena e nel 1899 in quella che oggi chiamiamo piazza Firenze si realizzò il secondo impianto di pompaggio. Porta la data del 1903 la centrale vera a proprio in piazza della Repubblica.
Alla fine degli anni ’20 del ‘900 gli impianti erano 17 e l’estrazione di acqua comportò un abbassamento della falda che fece propendere ad una modifica nel sistema di estrazione.
Arriviamo negli anni ’60: la falda risulta essere inquinata a causa degli scarichi industriali, ma nella seconda metà degli anni ’70 questo problema diminuisce vista la chiusura dei grossi stabilimenti. Si verifica però un altro problema: la falda si innalza e provoca diversi allagamenti.
A 100 anni dalla nascita delle rete idrica, nel 1998, esistono 34 centrali e la tecnologia impiegata ha risolto i problemi di potabilizzazione, rendendo l’acqua che esce dai nostri rubinetti ( e non solo) sicura e gradevole.
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