De Coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi

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De Coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi
De Coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi

De Coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi è una mostra promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, da Palazzo Reale e da Alcantara S.p.A, appositamente concepita per le Sale degli Arazzi, aperta al pubblico gratuitamente da giovedì 4 aprile a domenica 12 maggio 2019.

La mostra, a cura di Domitilla Dardi e Angela Rui, conferma il costante interesse di Alcantara per la creatività contemporanea più avanzata: De Coding segna infatti una nuova fase in un ciclo di mostre che dal 2015 esplora le qualità di Alcantara® come materiale per l’arte e il design, trasformando spazi del Palazzo Reale di Milano in porte d’accesso a proposte espositive inusitate per contenuti e modalità di fruizione.

Con questo progetto, l’azienda che produce e commercializza Alcantara® nel mondo prosegue questa sua originale forma di ricerca e sviluppo, aprendosi ancora una volta a creativi sia affermati che emergenti, questa volta prevalentemente attivi nell’ambito del design, e lavorando con loro a opere inedite.

De Coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi
De Coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi

Gli arazzi esposti nelle sale in cui si svolge la mostra, come raccontano le curatrici Domitilla Dardi e Angela Rui, raccontano episodi delle Metamorfosi di Ovidio, momenti cioè in cui appare in massima evidenza l’eterno divenire e trasmutarsi di dei, uomini e cose. De Coding illustra il processo di decodifica, inteso come trasformazione di un determinato sistema di segni in base al mutare del supporto. Gli episodi degli arazzi vengono ri-narrati attraverso un vettore materico come Alcantara® in grado di amplificare l’incisività del messaggio permettendo ricerche che fanno uso di differenti linguaggi espressivi.

In questa mostra quattro sensibilità progettuali internazionali impegnate nel campo del design e delle arti visive si sono lasciate ispirare dalla specificità di un unico medium e hanno approfondito Alcantara® in ogni sua declinazione e potenzialità.

De Coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi
De Coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi

Gli autori, Constance Guisset, Qu Lei Lei, Sabine Marcelis, Space Popular sono stati chiamati a realizzare opere site specific, dialogando con le sale di esposizione e reinterpretando il tema centrale degli arazzi che queste ospitano dando vita a una mostra unitaria pensata come tragitto esperienziale in cui tutte e quattro le installazioni diventano macchine ludiche che spingono il pubblico all’interazione.
Lo spettatore è invitato a una forma attiva di fruizione che comporta nuove associazioni di pensiero e l’interazione fisica con Alcantara®, medium eccellente per ricerche artistiche incentrate sulla correlazione tra esperienze tattili e visive.
Al termine del percorso espositivo è possibile dar seguito all’interazione con la mostra realizzando una propria personale registrazione dell’evento.

“Il progetto espositivo portato in scena da Alcantara si snoda attraverso quattro installazioni che cercano una corrispondenza con lo spazio e con il Mito, dalle pluriformi dimensioni di Medea, all’incarnazione di Scilla, per poi sperimentare la compagnia virtuale degli Argonauti. Nel succedersi delle sale il rapporto con la nozione di codice evolve in termini spaziali: segni, simboli e calligrafia nel loro insieme costituiscono una matrice di grado zero nell’opera di Qu Lei Lei, da intendere come momento concettuale di scrittura del codice stesso; significato e contesto del Mito vengono invece ripensati e rimodellati dal pubblico nel loro divenire tridimensionale secondo Sabine Marcelis. Nella terza sala la decodifica del Mito assume lo spazio come luogo dell’attuazione della metamorfosi stessa, personificata dalla potente creatura fantastica di Constance Guisset; mentre l’espansione di correlazione tra codice visivo e la sua attuazione fisica sublima nell’ultima stazione progettata dagli Space Popular, dove il Mito è presentato nella sua forma ideale di realtà aumentata, ovvero come commistione e convivenza tra reale e virtuale.”
“Siamo molto felici di confermare la nostra collaborazione con Palazzo Reale – ha dichiarato Andrea Boragno, Presidente e Amministratore Delegato di Alcantara – Quest’anno saranno le Sale degli Arazzi a ospitare e ad accogliere il pubblico che verrà accompagnato in un percorso sensoriale e interattivo attraverso le installazioni di quattro giovani talenti che concentrano le loro ricerche nel campo del design. Il brand Alcantara ancora una volta con questo progetto ribadisce la propria identità di ricerca fortemente tesa all’innovazione e alla sperimentazione.”

IL PERCORSO ESPOSITIVO

La prima delle Sale degli Arazzi accoglie l’istallazione di Qu Lei Lei: Signs, Symbols and Scripts. L’artista propone ai visitatori di assisterlo nella creazione di opere che traggono ispirazione dalla tradizione cinese della calligrafia utilizzando ad un tempo antichi pittogrammi, la tecnica del collage e Alcantara® come supporto.

De Coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi
De Coding. Alcantara nelle Sale degli Arazzi

Nella seconda stanza gli arazzi sulle pareti raccontano la storia di Medea. Dimensions of Medea di Sabine Marcelis decodifica le immagini bidimensionali degli arazzi riadattandone dei frammenti sulle facce di cubi movibili, e fruibili per mezzo di occhiali anaglifici appositamente creati per la mostra. Gli spettatori vengono invitati a interagire con lo spazio e gli oggetti in modo da immaginare autonomamente una nuova trama.

Lo spazio successivo accoglie Scylla di Constance Guisset, installazione immersiva in cui gli arazzi prendono vita e invadono lo spazio con pinne e tentacoli che si raccolgono al centro della stanza. Anche grazie alla particolare texture conferita loro dall’utilizzo di Alcantara® le appendici paiono appartenere a incredibili chimere.

Conclude la mostra The Wardian Case degli Space Popular. La Wardian case, inventata nel 1829, è una sorta di mini – serra in vetro e metallo per la spedizione di piante. Nello stesso modo in cui il dispositivo originale consentiva il trasporto al proprio interno di un intero ecosistema – mentre i suoi pannelli in vetro riflettevano quello circostante, nell’installazione gli arazzi della stanza fungono da specchi che raccontano miti e storie del passato. The Wardian Case è un contenitore di informazioni cui accedere attraverso l’interazione tra mondo fisico e dimensione digitale.


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