13 giugno

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13 giugno: Sant Antonio da Padova
13 giugno: Sant Antonio da Padova

13 giugno: qualche giorno fa rispondevo alla domanda: perchè sei così legato al numero 13?

I motivi sono diversi e non voglio tediarvi con particolari che probabilmente capisco solo io, ma piuttosto vorrei rendervi partecipi di un altro strano caso legato a questo mio particolare affetto per il 13.

Oggi è il 13 giugno e sul calendario si legge Sant’Antonio da Padova.
Per chi non lo sapesse a Milano la chiesa dedicata a questo santo è all’inizio di via Farini a due passi dal Monumentale.
Chi vi scrive ha vissuto a fianco del campanile di questa chiesa fino al 1985. E il 13 giugno era davvero una festa.

Metto i puntini sulle i: era una festa per me che ero un bambino. Probabilmente per gli adulti era un po’ una seccatura avere la via Maroncelli chiusa al traffico e le bancarelle lungo tutta la strada.
Per me invece era un giorno speciale: prima di tutto perchè quando arrivava questa festa voleva dire che le vacanze erano vicine ed in secondo luogo perchè fin dal mattino il profumo delle frittelle entrava dalla finestra.

E poi bastava scendere di casa per avere tutte quelle belle cose a portata di mano: dai dolci alla caramelle, i giochi e quei meravigliosi ambulanti che vendevano un po’ di tutto, dai fumetti alle figurine, dall’antiquariato ai quadri.

Ed io mi incamminavo per la via guardando tutto fino ad arrivare alla fontana delle chiesa. Poi tornavo indietro per vedere cosa c’era sull’altro lato della strada.
E poi nel pomeriggio, mettevo in pratica quello che avevo imparato al mattino: con un mio amico mettevamo in un angolo i nostri vecchi giornalini ed i giochi che non usavamo più, sperando che qualcuno si fermasse anche da noi. Certo, non nella stessa via, ma a pochi passi, sotto casa.

A quei tempi la via Maroncelli e la via Quadrio erano molto diverse rispetto ad oggi: niente finanziarie ed assicurazioni, ma solo una vecchia cartiera abbandonata all’angolo tra le due vie. Nessun ristorante cinese, ma la sciura Maria (panettiere), il cartolaio, la posteria ed il parrucchiere. Tutti spariti. Persino la scuola elementare è stata abbattuta.

Non sono più tornato da allora lì in via Maroncelli in questa data. E non credo di farlo neppure oggi.

Ho paura di non trovare più quel mercatino, con i suoi profumi i suoi colori e le sue frittelle.  Ed ho paura anche di trovarlo. Ma viverlo, sentirlo, in modo diverso.

Lascio tutto nel cassetto dei ricordi. I ricordi di quel meraviglio 13 giugno di tanto tempo fa.