L’ho visto centinaia di volte. L’ho fotografato. L’ho ripreso. L’ho navigato. Ci sono caduto dentro.
Per me il naviglio grande è molto di più di un corso d’acqua. E’ poesia. E’, come da titolo, amore.
Faccio fatica a mettere nero su bianco quello che rappresenta per me quel lungo pezzo di acqua che scorre dalla provincia di Milano ed arriva in Darsena.
E so perfettamente che se iniziassi a descrivere qui i motivi per cui secondo me i paesi che vengono lambiti dal Grande andrebbero visitati uno per uno, pochi sarebbero d’accordo. Così come poche sono le persone che decidono di passare in questi posti un fine settimana, affascinate dal richiamo di altri località, spesso fuori Italia e non immaginando quanto risparmierebbero da una parte e quanta bellezza potrebbero vedere a pochi passi da casa, dall’altra.
Un amore così Grande, una storia tutto milanese
Ma lasciate che vi racconti solo una della ultime escursioni: poco tempo fa alle prime luci del mattino ho preso lo scooter e sono andato a Cassinetta di Lugagnano, passando da Cusago, direzione Abbiategrasso e deviando poco prima per entrare in paese da quel breve tratto non vietato alle due ruote (a motore).
Arrivare da qui è davvero meraviglioso: si lascia una strada abbastanza trafficata, si attraversano strade che ancora dormono in mezzo alle case e si arriva in un tratto che parrebbe uno stradino di montagna. Un paio di curve ed eccolo lì, scorrere davanti a noi.
Mi sono fermato, ancora una volta, e sceso dallo scooter, mi sono avvicinato per sentire il rumore dell’acqua che qui scorre assai veloce.
Vederlo in quel tratto è davvero fantastico: poche case, tanto verde, tanta acqua. Potevo essere nel 1800 od anche nel 1600 se non fosse stato per un tizio che con tutina mega tecnologica e cellulare attaccato al braccio, non mi fosse passato accanto mentre faceva la sua corsetta mattutina.
E là in fondo il ponte che attraversa il Grande e porta dentro Cassinetta, la parte più abitata. Un ponte che da quando qui c’erano gli Spagnoli, permette di godersi lo spettacolo del naviglio un po’ dall’alto.
E come sempre ho immaginato le centinaia, migliaia di imbarcazioni che nei secoli hanno percorso questo tratto, direzione Milano. Quante cose sono passate qua sotto, quante persone, quante storie!
Sono le storie del nostro naviglio, sono le storie della nostra città. Sono le mie storie e le storie di tutti voi che vivete a Milano