Chinotto, bevanda via e Generale

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Chinotto: alzi la mano chi non ha subito pensato alla bevanda. Pochi immagino.

 

Oggi non vi parlerò di questa famosa bibita, ma della via Chinotto. O per meglio dire vi racconterò la storia della persona a cui è intitolata.

Antonio Edoardo Chinotto nasce nel 1858 e all’età di 19 anni entra nella Regia Accademia Militare di Torino da cui uscì sottotenente.

La sua fu una carriere brillante e una volta diventato tenente si occupò della costruzione dei forti militati in Valtellina. Nominato Capitano alla Scuola di guerra nel 1888 ed in seguito Maggiore nel 1896 e tenente colonnello nel 1899, andò in Belgio a studiare il sistema di fortificazioni della città di Liegi.

Promosso nel 1911 Maggiore Generale, Antonio Edoardo Chinotto nel 1914 si ritirò a vita privata, ma l’anno seguente a causa delle prima guerra mondiale fu richiamato in servizio e prese il comando della Brigata di fanteria Piacenza.  Prese quindi parte a numerosi combattimenti sul campo, venne ferito 3 volte e venne elevato al rango di tenente generale e comandante di divisione, oltre ad essere decorato con la Medaglia d’Argento al valor militare. Fu il Re a riconoscergli questa medaglia per le operazioni svolte nel Monte San Michele, a Bosco Cappuccio e sul monte San Martino.

Dopo una malattia che lo costrinse a lasciare il fronte, Antonio Edoardo Chinotto rientrò dopo qualche mese, gusto in tempo per partecipare alla sesta battaglia dell’Isonzo, vinta grazie alla sua direzione delle operazioni.

Ricoverato nell’ospedale militare di Udine a causa della malattia che non era stata sconfitta del tutto, il 12 agosto del 1916 Antonio Edoardo Chinotto ormai morente ricevette la promozione a Generale di corpo d’armata per meriti straordinari di guerra.

Morì pochi giorni dopo, il 25 agosto. Ricevette alla memoria, sempre dal Re, la Medaglia d’oro al valore militare.

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