venerdì,22 Novembre,2024
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Giovanni Rasori, uno studente modello

Giovanni Rasori è stato un medico nato a Parma nel 1766. Venne avviato agli studi di medicina da suo padre, direttore della spezieria dell’ospedale di Parma. Fu uno studente brillante e si laureò nel 1785.

Ottenne un sussidio governativo per specializzarsi a Firenze dove approfondì la dottrina medica dello scozzese John Brown. Tornato a Pavia terminò il suo periodo di specializzazione all’Università.

Passò un periodo in Inghilterra dove fece pratica di chirurgia. Nel 1795 tornò in Italia e si stabilì a Milano. La spedizione in Italia di Napoleone aprì a Giovanni Rasori la prospettiva di una vita politica e l’assegnazione della cattedra di patologia a Pavia. Diventò direttore del Collegio Nazionale e poi rettore dell’Ateneo. I suoi ideali politici gli fecero perdere presto l’incarico presso l’Università. Gli venne così offerto di diventare segretario generale del ministro dell’Interno.

Con l’invasione austro-russa scappò da Milano e andò a prestare la sua opera a Genova dove affrontò con successo l’epidemia di febbre petacchiale che si era diffusa in città. Quando Bonaparte tornò in Italia Giovanni Rasori rientrò a Milano dove venne premiato per il suo metodo di cura dell’epidemia genovese diventando ispettore generale della Sanità.

Ricoprì il ruolo di direttore della scuola di perfezionamento dell’ospedale Maggiore e poi docente di clinica medica nell’Ospedale Militare. Formulò una teoria secondo cui le malattie non erano causate da un difetto di stimolo bensì da un eccesso. Lo strumento terapeutico, secondo la teoria del rasorismo, era il controstimolo mediante l’uso di flebotomie e di tartaro stibiato.

La teoria venne attaccata duramente perché considerata errata e pericolosa. La conseguenza di ciò fu un dissenso generale che culminò con la destituzione da tutti gli incarichi ricoperti dal medico. Non fu un buon periodo per Giovanni Rasori.

Dopo il crollo dell’impero napoleonico venne arrestato con l’accusa di aver partecipato ad una congiura antiaustriaca. Fece 39 mesi di carcere. Dopo la scarcerazione si dedicò unicamente allo studio e all’esercizio della professione medica.

Giovanni Rasori morì a Milano nel 1837.

giovanni rasori
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