El Signurun de Milan: come si evince facilmente dalla foto, stiamo parlando di una grande statua raffigurante il Signore. Visto che siamo pignoli ricordiamo che il modo corretto di scrivere, in milanese, è: El Signoron de Milan. Aggiungiamo che alcuni invece lo chiamano el Cristun de cement, ma il concetto è il medesimo.
Siamo in via San Dionigi in Corvetto: una posizione periferica, ma ricca di significato.
Qui una volta scorreva la Vettabbia e si racconta che proprio dalle sue acque venne ripescata la statua che oggi possiamo vedere poggiata sopra una terrazza.
Guardando El Signurun de Milan si può notare che manca una mano: fu un incidente durante i lavori di riparazione di un lampione a staccarla. Alcuni dicono che sia andata perduta, altri che sia stata raccolta e depositata in un luogo sicuro: fatto sta che ancora oggi… non è tornata al suo posto.
Curioso ricordare che quando la mano era ancora al suo posto, la posa delle tre dita era vista sia come la rappresentazione delle virtù teologali ma anche come avvertimento per tutti coloro che dalla campagna venivano in città: il 3 stava ad indicare ogni quanti mesi avrebbero dovuto pagare l’affitto (in campagna era una volta l’anno).
Leggende a parte, quello che rimane avvolto nel mistero è da dove arriva, chi l’ha costruita e perchè. Sappiamo solo che il materiale con cui è stata costruita è graniglia e sabbia del Ticino.
In conclusione: «El Signurun de Milan» non ha un enorme valore storico, ma è preziosissimo per il quartiere e per la città. Passando da queste parti, è sempre bello vederlo lì, al suo posto, come se ci volesse salutare. E certamente vale la pena quando si è da queste parti, passare ad osservarlo da vicino e poi, perchè no, proseguire il percorso ed arrivare a Chiaravalle. Ma questa è un’altra storia