Tremosine: oggi siamo sul lago di Garda in uno dei più ampi comuni della provincia di Brescia. Grazie ad alcuni scavi archeologici si è scoperto che le sue origini sono molto antiche: sono stati ritrovarti diversi reperti di cui i più antichi risalgono al neolitico, oltre a quelli che appartengono all’ epoca etrusca e romana. Il primo documento scritto dove viene citato Tremosine risale al 1185 e si riferisce alla sua Pieve.
Nel 1426 diventa, insieme a tutta la Riviera del Garda, un possedimento della Repubblica di Venezia. Nel XVI secolo Tremosine è diviso in quattro quadre: Pieve, Vesio, Sermerio e Voltino e, nel 1610, il comune entra a far parte della quadra di Gargnano. La sua posizione a ridosso del Trentino è presidiata da una guarnigione che vigila sullo scambio di merci e lavoratori stagionali tra i due territori.
Sotto Napoleone a Tremosine viene incorporato Limone ma, già dopo il congresso di Vienna, il comune limonese riacquista l’autorità municipale mentre Tremosine entra nella provincia di Brescia del Lombardo-Veneto. Nel 1816 viene assegnato al distretto XV di Gargnano e, nel 1861, entra nel Regno d’Italia.
Durante la Prima Guerra Mondiale nella valle di Ledro vengono costruite postazioni difensive ed una rete stradale per scopi militari al fine di difendere Brescia e Milano da un possibile attacco austriaco. Nel 1931 viene inaugurata la strada Gardesana che, collegando Riva e Gargnano, permette di raggiungere il comune tremosinese fino a quel momento isolato.
Tremosine è costituito da diciassette piccole frazioni, sparse su tutto l’altopiano. Nella frazione di Pieve si trova la Chiesa di San Giovanni Battista, sorta nel XII secolo sopra una pieve più antica, di cui rimane unicamente la parte inferiore del campanile, il resto dell’edificio è di fattura più recente. Al suo interno è conservata una pala del XVII secolo di Giuliano Glissenti da Vestone.
Usciti dalla chiesa, inoltrandoci per il paese, notiamo sul muro dell’archivio comunale il leone di San Marco a testimonianza della dominazione veneta passata. Nel territorio tremosinese sono presenti diverse postazioni e trincee costruite durante la Prima Guerra Mondiale ben conservate e visitabili. Prima di incamminarci per sentieri impervi però andiamo ad assaggiare una specialità del posto: la polenta cùsa, preparata con farina nera, formaggio e burro.