Palazzo del Senato: lasciata via Sant’Andrea lo incontriamo nella via omonima; un altro luogo che risponde perfettamente alla vostra domanda: cosa vedere a Milano.
Nel 1579 si insediò il collegio elvetico al posto di un antico monastero delle suore umiliate; qualche anno dopo il cardinale Federico Borromeo diede incarico prima a Fabio Mangone ed in seguito a Francesco Maria Richini di costruire la nuova sede.
All’interno del palazzo vennero realizzati due cortili, tanto belli quanto unici; la soluzione adottata per la loro realizzazione, suscitò molti apprezzamenti, tanto è che Carlo Bianconi nella sua Nuova Guida di Milano del 1787 così si espresse: “una delle più belle, e corrette Fabbriche, rispetto all’interno, che vanti l’Italia” e “Abbiamo dunque il piacere non solo di assicurare il Forestiere del suo vero Autore, ma di lusingarci che passeggiando egli sotto i di lei portici potrà sembrargli d’essere in Atene ai felici tempi di Pericle, o in Roma a quelli d’Augusto.”
Palazzo del Senato, a Milano ovviamente
Con la soppressione nel 1786 del collegio svizzero, gli austriaci lo utilizzano come sede del Governo austriaco, per poi diventare con la dominazione francese sede della Camera Bassa della Repubblica Cisalpina. Con la nascita del Regno d’Italia, venne adibito a palazzo del Senato per poi diventare, nel 1872, quello per il quale ancora oggi è conosciuto, l’Archivio di stato, uno dei più importanti d’Italia.
Al suo interno, nonostante i bombardamenti della seconda guerra mondiale abbiano distrutto parte dell’archivio, troviamo documenti del 721 e carteggi dell’epoca sforzesca.
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