Orto Botanico di Brera, angolo verde per certi versi inaspettato nel centro di Milano, è un giardino nato più di due secoli fa per volere dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria.
Qui vi sono conservati circa 300 esemplari di piante collocate per la maggior parte secondo un ordine preciso, pensato dai membri del Collegio dei Gesuiti che qui vollero realizzare il primo giardino botanico dove istruire i propri allievi sulle erbe medicinali e sulle le loro proprietà. Precedentemente, nel XIV secolo, questo era un luogo di meditazione e di coltivazione dei padri Umiliati.
L’imperatrice mantenne questa impostazione facendo dell’Orto Botanico di Brera un luogo di formazione farmaceutica mantenendo le piante già esistenti e arricchendo il giardino con altri esemplari di erbe officinali. Per fare tutto questo si affidò all’abate vallombrosano Fulgenzio Vitman che venne convocato dall’imperatrice e nominato primo direttore nel 1774. Egli si occupò dell’allestimento dell’orto basandosi sul metodo di classificazione di Linneo privilegiando le piante necessarie alla didattica e alla ricerca scientifica.
Orto Botanico di Brera, prezioso angolo inaspettato
L’abate scrisse un’importante opera in 6 volumi, la Summa Plantarum, una raccolta dei campioni di circa 6.000 piante essiccate e di disegni di quelle che non si potevano essiccare eseguiti in acquarello. Preziosa classificazione venduta da Vitman al governo austriaco per necessità finanziarie e che fu destinata all’Università di Pavia anche grazie al botanico Giovanni Antonio Scopoli, amico di Fulgezio Vitman.
L’Orto si trova all’interno dell’Accademia di Brera e vi si accede passando dai maestosi corridoi del palazzo. Al suo interno, oltre alle piante officinali, troviamo una collezione di Peonia, una di Aquilegia e quella dei bulbi istituita in collaborazione con il Centro Internazionale dei Bulbi da Fiore di Helliegom con cui viene fatto uno studio sulla funzione estetica delle piante erbacee nell’abbellimento delle aiuole dedicate ai bulbi.
Nell’Orto Botanico di Brera non mancano i grandi alberi frondosi tra cui due Ginko Biloba risalenti alla metà del ‘700. Inoltre, passeggiando al suo interno incontriamo la serra progettata da Giuseppe Piermarini e l’antica vasca dove crescono ninfee e iris.
Sin dal 1935 questo spazio è gestito dall’Università degli Studi di Milano che si è occupata del recupero e del restauro di tutta l’area. L’Orto Botanico di Brera ha riaperto i cancelli dopo l’emergenza Covid il 6 di luglio e rimarrà fruibile fino al 26 luglio. Vedrà una nuova chiusura fino al 31 agosto per lavori di manutenzione straordinaria.