Ventisettesimo si è classificato il Camparino in Galleria nella 50 World’s Best Bars, la cui premiazione si è tenuta a Londra alla Roundhouse di Camden Town.
Lo storico locale fondato nel 1915 da Davide Campari, figlio di Gaspare, l’inventore del bitter Campari, è il luogo iconico dell’aperitivo milanese. Il bar è un simbolo della storia per la città e, dal suo rinnovo nel 2019, è diventato anche riferimento per la mixology innovativa.
“Poco dopo aver festeggiato i 106 anni di Camparino ci riempie ancor più di orgoglio essere qui oggi per celebrare un grande risultato che vede premiati gli sforzi di tutto il team” ha dichiarato Tommaso Cecca, store manager e head bartender presente alla premiazione.
Camparino in Galleria entra nella classifica dei 50 World’s Best Bars
“Sin da subito abbiamo accolto la sfida, e insieme la grande responsabilità, di gestire quello che non è semplicemente un locale, ma uno storico punto di riferimento per la città. Che oggi, anche grazie al nostro lavoro, rappresenta la massima qualità e il più alto livello di innovazione nel mondo della mixology”.
Nella classifica, oltre al Camparino in Galleria, compare un altro locale milanese: il secret bar 1930 che si aggiudica il ventesimo posto. Tra i bar italiani è il Drink Kong di Roma a primeggiare, posizionandosi alla diciannovesima posizione.
Chi si è classificato all’apice? The Connaught di Londra nel lussuoso quartiere di Mayfair la cui direzione è tutta italiana. C’è un po’ di Italia anche in vetta dunque. D’altronde si sa che è sempre meglio italiano!
AVEVAMO SCRITTO
Camparino, un nome legato a Milano, a piazza Duomo ed alla nostra Galleria. Sfidiamo a dire il contrario.
Fu Gaspare Campari ad arrivare in Galleria Vittorio Emanuele II: casa, ristorante e bottigliera. Tutti qui. E ciliegina sulla torta, il 17 novembre 1867 nasce Davide, il primo milanese nato in Galleria.
Nel 1915 si aprono le porte del Camparino: una rivoluzione. Un impianto nuovissimo forniva un flusso continuo di seltz ghiacciato. Un bancone meraviglioso così come tutto l’arredamento. E’ nato un nuovo modo di bere Campari. Che dite? Una Milano da bere con quasi 70 anni di anticipo? 🙂
Finita la guerra l’attività passa a Guglielmo Miani, ma l’insegna rimane sempre la stessa fino agli anni ’90. Poi nuovamente dal gennaio 2012 la nostra Galleria torna ad ospitare la nuova insegna del Camparino.
Qualche tempo fa abbiamo incontrato Orlando Chiari e Teresa Miani, genero e figlia di Guglielmo.
Ecco le parole del signor Orlando: “Per me e Teresa il fatto di essere stati scelti da Campari è il realizzarsi di un sogno come lo fu negli anni ’60 quando lo realizzò mio suocero e continueremo a gestire il Camparino con la stessa passione che Papà Guglielmo ci ha trasmesso per questo lavoro e per il nostro Caffè. Manterremo sia lo splendore che lo stile con un grande slancio al futuro, progetto che realizzeremo lavorando insieme e con entusiasmo con Campari per essere protagonisti nel progetto Expo festeggiando in tale modo i 100 anni del Camparino”.
Chiuso per qualche mese, il Camparino ha riaperto dopo importanti lavori di restauro che hanno valorizzato il meraviglioso stile liberty di inizio secolo scorso.
Novità che non mancano ovviamente: la Sala Gaspare Campari, dove prima c’erano i magazzini e la Sala Spiritello, affacciata sulla Galleria. Qui cocktails della tradizione e classici si abbinano con i piatti di chef Davide Oldani.
L’intento è quello di creare un nuovo momento della giornata, un nuovo rito. Le premesse ci sono tutte.
Piazza del Duomo, 21