Certosa di Garegnano, questa sconosciuta. O meglio: nascosta. Sì, dall’autostrada.
Per chi è in visita a Milano, l’ultima cosa che ci si aspetta di trovare in città è una Certosa. Ebbene si, Milano ha anche quella. Completamente sconosciuta, spesso è ignorata perfino dai residenti, forse perchè un poco periferica. E’ arrivata ai giorni nostri un tantino menomata a causa delle esigenze viabilistiche che l’ hanno privata di buona parte dei suoi chiostri, abbattuti per far spazio all’uscita al viale autostradale di Viale Certosa.
Strano come le sia dedicata l’arteria principale di Milano senza che nessuno se ne renda conto. Eppure è qui dal 1349, quando viene costruita per volontà di Giovanni Visconti e qui pochi anni dopo viene ospitato il Petrarca. Il priorato a Garegnano fa scuola, tanto che il passo successivo è la la medesima carica alla Certosa di Pavia. Garegnano cresce e viene ampliata e abbellita con il forziere visconteo, in particolare è Luchino Visconti a distinguersi in generosità. Purtroppo questa era zona di boschi, e come si sa, i boschi erano mal frequentati, tanto che nel 1449 la certosa viene pesantemente saccheggiata.
La sua vita spirituale dura fino alla soppressione del 1779 passata a vita militare nel periodo napoleonico. La restaurazione restituisce la consacrazione e accoglie in visita anche lo stupito Lord Byron, per non parlare di Stendhal, di casa qui, lui insieme al suo stupore. Stupore assicurato anche per gli occhi moderni, con gli affreschi dell’unica navata che, vi assicuriamo, sono un incanto. Scopriamo avanzando il Peterzano, maestro del Caravaggio, Bernardo Zenale e Crespi.