Chiesa dei Santi Sergio, Serafino e Vincenzo Martire: situata in via Giulini tra piazza Cairoli e piazza Cordusio è una chiesa ortodossa la cui antica facciata ha una storia da raccontare.
E’ ciò che rimane della chiesa di San Vincenzino chiamata anche Monasterium Novum che si trovava in via Camperio accanto al monastero benedettino che, secondo la tradizione, venne fondato nel 770 dalla moglie di Desiderio, il re dei Longobardi. I primi documenti che menzionano l’edificio sono datati 1073. La costruzione della chiesa è di epoca successiva, risale infatti al 1153.
Sotto Napoleone il monastero venne soppresso e le opere d’arte ivi custodite confiscate. La chiesa diventò un deposito e, qualche anno più tardi, venne adibito a studio dell’architetto e scultore Pelagio Palagi. Successivamente tornò ad essere un magazzino per poi diventare, nel 1908, un cinema.
L’atto finale si compì nel 1964 quando chiesa e monastero vennero demoliti. Si conservò però la facciata che venne spostata in via Giulini per diventare il fronte della chiesa dei Santi Sergio, Serafino e Vincenzo Martire. Inoltre vennero salvati e traslati alcuni affreschi di pregio di cui alcuni di Aurelio Luini e un Cristo Pantocrator attribuito al Bergognone collocato sulla volta.
Nel 1996 la chiesa diventò una parrocchia Ortodossa e venne dedicata a Vincenzo di Zaragoza, San Giorgio di Randonez e a San Serafino di Radov.
La struttura ha una particolarità: profonda solo sei metri è la chiesa più corta di tutta Milano. Più largo che lungo è un edificio insolito, non solo per le dimensioni ma anche per il contesto in cui si trova, dove spicca per forma, stile e colore che discostano completamente con quello che la circonda.
Se passate di qua date un’occhiata, la noterete sicuramente.