L’antica Chiesa di San Paolo in Compito, una modesta edicola religiosa di Milano situata nell’attuale via San Paolo, è nota per il soprannome “in Compito”.
Secondo il Lattuada, questa denominazione potrebbe derivare dalla presenza di una piazza nelle vicinanze della chiesa, dove si svolgevano i Compitalia, giochi che mettevano alla prova la forza e l’abilità dei giovani cittadini.
Questa festa era dedicata ai Lares Compitales, divinità protettrici delle famiglie e degli incroci stradali. Il termine latino “compĭtum” indicava infatti un crocevia, spesso sede di piccoli santuari dove si offrivano libagioni e sacrifici agli dei.
San Paolo in Compito fu eretta alla fine dell’XI secolo, durante il governo di Liprando, noto per il suo sostegno a Sant’Erlembaldo Cotta nella lotta contro l’elezione contestata dell’arcivescovo Pietro Grossolano, accusato di simonia.
Liprando propose di sottoporre l’accusa al giudizio del fuoco: fu così che furono preparate due cataste di legna nella piazza di fronte alla basilica di Sant’Ambrogio, con un passaggio stretto in mezzo. Il fuoco fu acceso e Liprando attraversò il passaggio incolume, dimostrando la sua innocenza.
Chiesa di San Paolo in Compito, una volta in via San Paolo
Grossolano fu quindi costretto a lasciare Milano e rifugiarsi a Roma. Anche se riabilitato dal Concilio Lateranense nel 1105, rimase sempre impopolare tra i milanesi, che gli impedirono di rientrare in città.
Ogni 24 agosto, in occasione della festa di San Bartolomeo, una parte dei proventi della chiesa di San Paolo in Compito veniva destinata alla beneficenza, fornendo pane, vino e denaro a dodici giovani donne indigenti. La chiesa rappresentava una delle parrocchie cittadine, con la gestione affidata a due rettori.
Secondo Lattuada, sebbene semplice nell’ornamentazione, San Paolo in Compito conservava una simmetria di grande antichità. Sotto l’altare maggiore, raggiungibile tramite una scalinata, si trovava una cripta con un’immagine miracolosa della Vergine, scoperta nel 1512.
Questa scoperta veniva commemorata ogni anno durante la Solennità della Santissima Trinità con una messa celebrata da dodici Scolari senz’abito, che all’epoca avevano l’incarico di custodire la chiesa.