San Carlo al Corso: ci arriviamo passeggiando proprio lungo corso Vittorio Emanuele.
Questa chiesa, bellissima, spesso scappa alla vista di chi freneticamente si sposta da piazza del Duomo a San Babila, o viceversa. Si è abituati a sapere che è lì e non è così frequente fermarsi un attimo ad ammirarla fuori così come dentro. Un vero peccato dato che è una chiesa proprio unica e particolare.
Così come è particolare il suo campanile che, proprio da corso Vittorio Emanuele… non si può vedere. Non stupisca questo fatto: persino la planimetria che c’è a pochi metri di distanza realizzata per i non vedenti, non include questo campanile. Quello che rende il tutto molto “particolare” è il fatto che questo campanile è il più alto di Milano. Ma andiamo con ordine.
San Carlo al Corso fermiamoci un attimo
Un tempo sede dell’ordine dei Serviti, fino a due secoli fa al suo posto avremmo trovato la chiesa di Santa Maria detta appunto dei Servi, dall’ordine che vi officiava dal 1290. Con le soppressioni napoleoniche la chiesa viene abbattuta per allargare il corso e poi ricostruita, attendendo il 1847 per la consacrazione del nuovo edificio.
Carlo Amati, che sviluppò il progetto su richiesta del fratello Giacomo, iniziò i lavori nel 1839 ispirandosi al Pantheon, con la pianta circolare. L’architetto Pizzagalli realizzò la maestosa cupola, il cui diametro supera i 32 metri: l’effetto è veramente incredibile sia dall’esterno che dall’interno.
Coperto dai palazzi e difficilmente visibile passeggiando tra le vie, il campanile di San Carlo al Corso è il più alto di Milano con i suoi 84 metri.
Da quando nel 1929, i Serviti, scacciati due secoli prima, tornarono a riprendere possesso di questa chiesa, viene sottolineato che il nome completo di questo luogo sia ”Santa Maria dei Servi in San Carlo”.
Se passate da qui durante uno dei vostri giri, fermatevi un attimo: siamo certi che la sosta fuori programma sarà ripagata dalla meraviglia di questo luogo.