San Gioachimo, nome della chiesa e della piazza in cui la possiamo ammirare. Siamo di fronte a quello che ancora in tanti chiamiamo le ex- Varesine.
La chiesa di San Gioachimo è piuttosto recente: voluta da Monsignor Luigi Nazari di Calabiano, arcivescovo della nostra città nella seconda metà del 1800, venne realizzata nel 1880 ed intitolata al nonno di Gesù. Gioachimo* infatti era il marito di Sant’Anna e dalla loro unione nacque Maria.
Ai tempi della costruzione, San Gioachimo era vicinissima alla stazione Centrale, quella del 1864. La zona cambiava molto velocemente ed infatti negli anni trenta del ‘900 la stazione si spostò nuovamente e la chiesa si trovò a condividere la zona solo con i binari delle linee varesine (da qui il nome delle famose giostre).
San Gioachimo, di fronte alle ex varesine
Fu Enrico Terzaghi a costruirla: seguì uno stile che all’epoca andava molto di moda, quello neo rinascimentale. A quei tempi la chiesa aveva di fronte i sottopassaggi della vecchia stazione: solo nel 1920 si realizzò la piazza che vediamo oggi.
Le due grandi vetrate di San Gioachimo che possiamo osservare sono dedicate ai caduti della grande guerra (vetrata a sinistra), mentre sulla destra possiamo ammirare la famiglia di Maria con Gioachimo, Anna, Gesù e Giovanni Battista. Questa vetrata, realizzata nel 1932 è dedicata alla memoria di Giovanni Battista Pirelli e della moglie Maria Sormani.
*Gioachimo o Gioacchino (in ebraico Jojakim) non è mai nominato nei testi biblici canonici; la sua storia è narrata in tre vangeli apocrifi.