Santa Maria della Sanità: siamo in centro, in via Durini e quello davanti a noi è un raro bene architettonico del settecento lombardo.
E’ per i milanesi un’importante testimonianza storica, nata dalla devozione al Santo degli Infermi (Camillo) che la fondò e alla Immagine della Madonna della Sanità.
Camillo de Lellis, orfano, nel 1575 era un manovale in una fabbrica a Manfredonia. Nel 1584 si fa sacerdote e fonda la congregazione dei Ministri degli infermi detti Camilliani, o Crociferi, per la grande croce rossa che portano sul petto. Nel 1586 l’ordine è approvato da Papa Sisto V.
Quando Gaspare Visconti diventa vescovo della città di Milano nel 1585, chiama in città Camillo de Lellis e i suoi confratelli. Il 27 luglio 1594 la congregazione entra alla Ca’ Granda e qui rimase ad assistere i malati fino al 1630. In città hanno sede in Santa Maria Podone poi in Santa Croce in Sal Calimero finchè nel 1632 acquistano una casa con oratorio a porta orientale e precisamente nella canterana di porta Tosa (oggi via Durini).
Santa Maria della Sanità per tutti il violoncello
Nel 1638 ampliarono la chiesetta e la aprirono al culto l’anno seguente con il none di Santa Maria Salusi Infirmorum. Nel 1694 rinunciarono al vecchio oratorio e diedero inizio alla costruzione della nuova chiesa di Santa Maria della Sanità
Quando nel 1781 Giuseppe II ordinò la soppressione di tutti gli ordini, i Ministri degli Infermi in un primo tempo si salvarono, ma con la seconda discesa di Napoleone anche loro vennero sciolti nel 1810. I Camilliani tornarono nel 1896 e costruirono un nuovo Santuario che inaugurarono nel 19121: san Camillo in via Boscovich.
La chiesa di Santa Maria della Sanità è un progetto di Giovan Battista Quadrio. La posizione fuori asse della facciata rispetto alla strada è una rarità: a Milano la troviamo oltre che qui anche in san Francesco di Paola in via Manzoni e a San Pietro Celestino in via San Damiano.
La facciata in nudo ammattonato si presenta convessa nella parte centrale dando alla chiesa il soprannome di “violoncello”; all’interno ogni lato ha due cappelle: sulla destra la prima è dedicata alla Regina del rosario, la seconda al Crocefisso. Sulla sinistra la prima è dedicata a Camillo de Lellis, mentre la seconda è dedicata al “transito” (agonia) di San Giuseppe.
L’altare maggiore costruito nel 1731 è di marmo nero di Varenna e rosso di Francia. Al centro una tela, copia leonardesca, attribuita a Cesare Magni allievo di Cesare da Sesto. La tela rappresenta la Madonna con il Divin Putto o Madonna della Salute. Benvenuti a Santa Maria della Sanità