Sant’Eustorgio, basilica paleocristiana fondata intorno all’anno 344, è un luogo storico preziosissimo che custodisce tesori dall’immenso valore artistico, culturale e simbolico.
Sorta in epoca romana tardo imperiale, nel periodo in cui Milano era la capitale dell’Impero Romano d’Occidente, lega il suo nome a Sant’Eustorgio che, secondo la tradizione, ricevette in dono dall’imperatore Costante I il sarcofago di pietra contenente le reliquie dei Re Magi, proveniente dalla Basilica di Santa Sofia di Costantinopoli, l’odierna Istanbul.
Era un sarcofago pesante, dalle dimensioni considerevoli, che arrivò a Mediolanum trainato da un carro di buoi. Doveva essere portato nella Basilica di Santa Tecla che si trovava nel luogo dove oggi sorge il Duomo, ma secondo la tradizione, i buoi, stremati, si fermarono alle porte della città e non ci fu verso di farli proseguire.
Proprio questo fu il motivo per cui la basilica di Sant’Eustorgio venne fondata: il vescovo interpretò l’episodio come un messaggio delle reliquie di voler rimanere in quel luogo.
La tradizione si intrecciò alla storia con la discesa in Italia del Barbarossa che, come è noto, compì devastazioni e razzie, impossessandosi anche delle reliquie dei Re Magi che fece traslare nel Duomo di Colonia. Il sarcofago, invece, venne lasciato al suo posto, dove si trova tutt’ora.
Passò molto tempo, poco meno di otto secoli per la precisione, prima che parte di ciò che venne sottratto tornasse al suo luogo originario: si tratta di due peroni, una tibia ed una vertebra oggi conservate in una teca posta sopra l’altare della Cappella dei Magi. A partire dal Duecento la basilica di Sant’Eustorgio diventò la sede dell’Ordine domenicano di Milano.
La facciata che vediamo in stile neoromanico è frutto di un restauro eseguito dall’ingegnere Giovanni Brocca tra il 1864 e il 1865. Sul fianco meridionale sono poste le absidi delle cappelle gentilizie, mentre dalla parte retrostante della basilica emerge il campanile sul cui apice è posta una stella a otto punte che rappresenta la cometa, l’astro che accompagnò i Magi a Betlemme. Quel campanile ha un primato: fu il primo ad ospitare un orologio pubblico in Italia.
Sant’Eustorgio: quanta bellezza
Entriamo ora nella basilica suddivisa in tre navate con volte a crociera. Procedendo verso l’altare maggiore notiamo subito l’Ancona della Passione posta nella parte retrostante. E’ un polittico in marmo realizzato su commissione di Gian Galeazzo Visconti costituito da nove formelle scolpite in rilievo. Sull’apice sono poste statue di santi e cuspidi.
Passando oltre scopriamo la parte più antica di Sant’Eustorgio: qui sono conservati frammenti di sepolture, vasi e lapidi risalenti all’epoca paleocristiana venuti alla luce alla metà del XX secolo. Nella cripta si trova la Cappellina degli Angeli, dove sono presenti affreschi di Carlo Urbino della fine del Cinquecento raffiguranti episodi della Bibbia e dei Vangeli.
Nel transetto destro della basilica si trova la Cappella dei Magi dove è conservato il sarcofago proveniente da Costantinopoli. A sinistra, sopra l’altare, è posizionata l’Ancona dei Magi, un trittico marmoreo con formelle cuspidate. Capolavoro della scultura milanese trecentesca, raffigura episodi del Vangelo legati alla storia dei tre Re con al centro l’adorazione del Bambino.
Sotto la mensa è conservato il sarcofago contenente le reliquie di Sant’Eustorgio, San Magno e Sant’Onorato.
Sul lato destro della chiesa si trovano le cappelle gentilizie: Cappella Brivio, Cappella Torelli, Cappella del Rosario, Cappella di San Tommaso, Cappella d San Vincenzo Ferrer, Cappella Visconti, Cappella dei Torriani, Cappella di San Paolo, Cappella di San Francesco e la Cappella Portinari dove è conservata la celebre arca di san Pietro Martire.
Per adesso ci fermiamo qui. Vi racconteremo nel dettaglio la storia di questi luoghi sacri nei prossimi articoli.