Corpi Santi
Il territorio dei Corpi Santi circonda le “mura spagnole” come un anello dai confini irregolari e ha un’estensione otto volte maggiore di quella della città murata. Il nome forse deriva dall’antica usanza di seppellire i defunti fuori delle mura, o dall’uso del “corpo” come unità fondiaria sottoposta a un’autorità religiosa. Nel 1782 diventa un comune autonomo, di nuovo aggregato a Milano tra il 1808 e il 1816. Nei Corpi Santi vi sono numerose architetture sorte nei secoli per i bisogni della città, come i Navigli, il sistema ferroviario, il Lazzaretto, il manicomio della Senavra, i cinque cimiteri extramurali e il Cimitero Monumentale.
Dopo l’Unità d’Italia è proposta l’annessione a Milano dei sobborghi più prossimi alle mura e la suddivisione del restante territorio dei Corpi Santi in cinque comuni. La fascia più esterna ha carattere rurale, con cascinali isolati, mulini e ville nobiliari di campagna; in prossimità delle porte di Milano gli abitanti hanno invece una fisionomia più urbana, con strade lastricate e illuminazione notturna. I Corpi Santi hanno un regime fiscale più vantaggioso di quello urbano perché esenti dal dazio murato: sono una sorta di “porto franco” della città che favorisce lo sviluppo industriale. Nel 1873 il Comune dei Corpi Santi è aggregato a Milano.