Affori è un quartiere di Milano situato nella zona nord-ovest della città. La sua storia affonda le radici nell’antichità: ducato quattrocentesco in origine, fu uno dei corpi santi collocati all’esterno dei Bastioni Spagnoli di Milano, che venne aggregato alla città nel 1923.
L’agricoltura rappresentava il pilastro dell’economia del borgo antico, fornendo cibo, lavoro e opportunità di scambio con altre comunità. I contadini sfruttavano i terreni fertili con il sistema delle marcite che garantiva l’irrigazione dei campi per tutto l’anno. La dipendenza dall’agricoltura caratterizzava la vita e l’economia del borgo, creando un legame stretto tra la comunità e la terra che li sosteneva.
Più avanti nel tempo, verso la fine del XVII secolo, Pier Paolo Corbella acquistò Affori dalla famiglia Rossi di Parma e ne divenne feudatario e marchese. Fu lui a far costruire Villa Corbetta, l’attuale Villa Litta, che presto divenne uno dei più importanti salotti intellettuali, luogo d’incontro della nobiltà milanese.
Nel 1767 la famiglia Corbella si estinse e il marchesato passò, per linea di successione, al conte Francesco d’Adda, nipote di Luigi Corbella. Dopo la morte del conte la Villa venne ceduta alla famiglia Trivulzio che creò un nuovo e vivace salotto di intellettuali frequentato da personaggi illustri quali Alessandro Manzoni e il pittore Francesco Hayez.
Affori, il quartiere ex marchesato
Successivamente la Villa passò ai Litta Modignani. Nel 1808, durante la napoleonica Repubblica Italiana, Affori venne aggregato a Milano sotto cui rimase fino al 1816, quando gli austriaci lo resero nuovamente autonomo.
Con l’espansione urbana di Milano nel XX secolo, il territorio subì un processo di urbanizzazione che portò alla costruzione di nuove abitazioni e infrastrutture. L’industrializzazione della città portò all’esigenza di avere nuovi spazi dove ospitare stabilimenti e lavoratori, l’annessione dei comuni limitrofi fu la naturale conseguenza di ciò. Nel 1923 Affori tornò definitivamente sotto Milano.
Il vero sviluppo del quartiere iniziò negli anni ’30, quando vennero realizzati i primi progetti urbanistici per la costruzione di edifici residenziali e di servizi pubblici. Durante il periodo del boom economico degli anni ’60, la zona venne ulteriormente ampliata con la costruzione di nuovi palazzi e complessi residenziali, per far fronte all’aumento della popolazione e all’esigenza di alloggi.
Una delle caratteristiche di Affori è la presenza di diverse aree verdi e parchi pubblici, che contribuiscono a rendere il quartiere più piacevole e vivibile. Tra questi spicca il Parco Nord, un grande polmone verde che offre la possibilità di praticare attività sportive e di svago all’aria aperta. Oggi, Affori è un quartiere residenziale molto popolato, con una vivace comunità multiculturale.
Villa Litta e “El Rondelun”
Nel 1905, dopo la morte del nobile Giovanni Litta Modignani, Villa Litta venne acquisita dall’Amministrazione Provinciale e nel 1927 passò al Comune di Milano. Il parziale utilizzo dell’edificio insieme all’occupazione dei suoi spazi da parte degli sfollati di guerra ne accelerò il degrado: depredata degli arredi e del patrimonio artistico in breve tempo versò in uno stato di totale abbandono. Nel 1958 il complesso venne restaurato, oggi ospita la biblioteca rionale.
Nello splendido parco della villa si ergeva un platano di 240 anni, abbattuto nel 2015 a causa di un fungo che ne provocò la morte. “El Rondelun” è la sezione del massiccio tronco conservato presso la sala dei matrimoni civili al piano terra di Villa Litta. Pesa sei quintali e ha un diametro di quasi due metri.
In piazza Santa Giustina si trova la chiesa omonima. Risalente alla metà del XIX secolo conserva al suo interno una pala ispirata alla Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci che probabilmente fu eseguita da Ambrogio de Predis sulla base della prima versione del dipinto. Del complesso dell’antica chiesa di Santa Giustina è rimasta la torre di guardia situata in via Osculati.