Chiaravalle è un quartiere di Milano situato nella periferia sudorientale della città.
Distante 6.5 Km dal Duomo è un ex Corpi Santi che venne annesso a Milano nel 1923. Il quartiere prende il nome dall’abbazia fondata dai monaci cistercensi nel XII secolo.
I lavori di bonifica dei terreni compiuti dai monaci portarono allo sviluppo di un nucleo rurale. I monaci introdussero la tecnica delle marcite e un nuovo metodo di conservazione del latte grazie a cui si iniziò a produrre il caseus vetus, ossia il grana padano.
Chiaravalle: un quartiere, un’abbazia
Chiaravalle rimase autonomo fino all’epoca napoleonica quando, tra il 1808 e il 1816, venne annesso a Milano. Con gli austriaci tutto tornò come prima e, qualche anno più tardi, il borgo si ampliò con l’annessine del comune di Poasco.
Nel 1861 l’abbazia venne parzialmente demolita per dare spazio alla linea ferroviaria Genova-Pavia-Milano Rogoredo. L’anno successivo il comune cambiò il nome in Chiaravalle Milanese e nel 1870 acquisì Nosedo. Nel 1923 il Corpi Santi chiaravallese venne annesso a Milano.
Danneggiata dal tempo e dalle intemperie l’abbazia venne restaurata alla fine del XIX secolo per mano di Luca Beltrami e Gaetano Moretti, il cui lavoro venne perfezionato intorno al 1970.
L’abbazia, con il suo magnifico chiostro e la chiesa romanica, conferisce al quartiere un’atmosfera unica e suggestiva. All’interno del Parco Agricolo Sud Milano l’opera dei monaci è tuttora presente: esistono ancora 41 marcite, oggetto di tutela per preservare un patrimonio secolare della Pianura Padana.