Niguarda è uno dei quartieri di Milano situato nell’area settentrionale della città. Borgo agricolo di 810 anime a inizio ottocento è oggi un quartiere cittadino che, trasformato da opere edilizie e di urbanizzazione, ha perso un po’ quell’atmosfera di paese che lo caratterizzava fino a non troppi anni fa.
Le origini di Niguarda risalgono almeno al IV secolo. Il ritrovamento di un sarcofago di epoca paleocristiana scoperto nel corso di alcuni lavori di restauro a villa Corio è la testimonianza di ciò. Se le origini del borgo sono incerte non lo è l’anno della prima annessione di Niguarda a Milano: nel 1808 Napoleone emanò il decreto che accorpò il borgo agricolo alla città sotto cui rimase fino al 1816 quando gli austriaci lo fecero tornare autonomo insieme ad altri 35 comuni.
Tra il XVIII e il XIX secolo a Niguarda vennero costruite diverse ville di delizia. La sua aria salubre, la fiorente produzione vinicola e tessile e la vicinanza a Milano la resero una località piacevole in cui rigenerarsi. Tra queste villa Clerici risalente alla prima metà del Settecento, edificata per volere del commerciante di seta Giorgio Clerici su progetto dell’architetto Francesco Croce. Oggi al suo interno si trova la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, una scuola per l’infanzia, alcune scuole di musica e un Centro di Aggregazione Giovanile.
Niguarda, da antico borgo agricolo a quartiere cittadino
E come non nominare villa Calderara e villa Mellin, attualmente sede di un centro di formazione della Polizia di Stato. E villa Corio che oggi ospita la biblioteca comunale, mentre in epoca rinascimentale fu rifugio dalla peste del 1485 per lo storico Bernardino Corio. C’è poi la quattrocentesca villa Lonati, chiamata anche Cascina Lunara, oggi sede del settore Parchi e Giardini del Comune di Milano.
Un fiore all’occhiello del quartiere è l’Ospedale Maggiore Niguarda entrato nel 2020 nella “top 50” dei migliori ospedali al mondo secondo la rivista americana Newsweek. Inaugurato nell’ottobre del 1939 riprende il nome dell’Ospedale Maggiore Cà Granda, costruito nel XV secolo per volere di Francesco Sforza nell’ omonima via, dove oggi ha sede l’Università Statale di Milano.
Parlando di Niguarda non possiamo dimenticare la Cascina California situata in via Ornato, diventata famosa per aver avere ospitato il leggendario Buffalo Bill che perse letteralmente la testa per una giovane milanese
Il volto del quartiere è mutato nel tempo: il fiume Seveso è stato tombinato, nel parco nord è stato costruito un ponte ciclo-pedonale che sovrasta l’incrocio tra via Ornato, via Aldo Moro e via Regno Italico, nel 2015 è stata portata a compimento la realizzazione del Lago di Niguarda e nello stesso anno, in via Gregorovius, ha aperto la Cittadella degli Archivi del Comune di Milano.