Bar Cavour, alzi la mano chi lo ricorda!
Poche sere fa, parlando con un caro amico (Andrea Granata che di locali se ne intende eccome!!), mi è tornato alla memoria questo locale. Siamo, ops, eravamo in corso Magenta all’angolo con via Brisa.
All’epoca, eravamo alla fine degli anni ’80, non lo sapevo, ma frequentavo un locale davvero storico. In tanti sensi. Posso dire certamente che anche la mia di storia, quella delle prime uscite serali dopo cena, sia partita da qui. Ma niente a confronto di quanto decenni prima hanno visto quelle mura.
Già perchè qui, in questo bar che portava un altro nome ed era molto più piccolo rispetto a quello che ho vissuto io, sedevano il maresciallo Radetzky e Camillo Benso conte di Cavour. Eh sì, sui libri di storia manca un pezzo.
Bar Cavour, non solo la mia storia
Dopo le 5 giornate di Milano ed in seguito con la completa “liberazione” di Milano, il buon Radetzky mica se ne era andato da Milano: al suo congedo aveva scelto di rimanere qui. E ci rimase fino alla morte, nel 1858. E pensate un pò, abitava proprio sopra quel bar che prese in seguito il nome di Cavour: al primo piano c’era la sua casa, la sua amante e 4 dei suoi figli.
Pensarci ora mi fa venire un po’ di tristezza, lo confesso, ma solo per il fatto che all’epoca delle serate con gli amici queste cose non le sapevo e entravo al bar Cavour come fosse un posto come un altro. E non ho mai avuto modo di informarmi, vedere, cercare, perchè questo luogo mitico è stato chiuso definitivamente dopo 150 anni di attività nel 2008. A nulla sono valsi i tentativi dell’ultimo proprietario di tenerlo in vita. La nuova proprietà non ha voluto sentire ragioni.
Mi rimane il rammarico certo, ma non posso non ricordare con piacere le serate passate lì con gli amici, i panini mangiati e le stupidate dette. E senza dimenticare le corse verso casa quando l’ultimo tram passava lì davanti e noi eravamo ancora alle prese con il wurstel e crauti!