Milan l’è on gran Milan. Se c’è una frase che descrive l’essenza della “milanesità” è proprio questa, e calza a pennello con uno degli aspetti che caratterizza la metropoli, capace di colpire subito chi vi giunge per la prima volta: le strutture architettoniche.
Lo skyline della città sta vivendo negli ultimi anni numerosi cambiamenti, perfettamente in linea con lo spirito futuristico incarnato da Milano, cittadina che sta puntando sul concetto di avanguardia più di altre realtà italiane, maggiormente legate alla tradizione.
Questo non significa che manchino costruzioni e monumenti di altre epoche, anzi, tuttavia è evidente come il contesto urbano abbia subito delle modifiche, specialmente a partire da Expo 2015, evento che ha incentivato l’attuazione di innumerevoli progetti architettonici, che hanno visto affiancarsi alle strutture storiche nuovi “giganti” da scoprire, i quali sono stati inseriti anche all’interno di tour dedicati.
Milano Porta Nuova
Uno di questi è il Milano Porta Nuova Tour, itinerario volto a far conoscere la Milano contemporanea, dove l’apporto della carpenteria metallica è evidente a colpo d’occhio, soprattutto nell’area Varesine, dove svetta la Diamond Tower, considerata una delle strutture di carpenteria metallica pesante più alte in Italia.
La geometria dell’edificio è irregolare, ed è particolare la scelta di realizzazione delle colonne perimetrali che, a dispetto di altri grattacieli che si sviluppano in altezza, sono inclinate rispetto a quella verticale. Centrale. L’acciaio è l’elemento che spicca nell’architettura, in quanto le ossature portanti sono state realizzate interamente con questo materiale, così come le colonne, fresate alle estremità per consentire il contatto diretto tra i vari pezzi che compongono l’edificio in corrispondenza dei nodi.
Puntare su questa lega ferrosa ha permesso di raggiungere standard elevati in termini di risparmio energetico ed eco compatibilità, certificati tramite i più alti livelli di riconoscimento nel settore.
Piazza Gae Aulenti
Tra i progetti di riqualificazione urbani di Milano c’è Piazza Gae Aulenti, il cui scopo è ripristinare l’aggregazione sociale negli spazi aperti. A incantare dal punto di vista architettonico sono i tre edifici che attorniano a semicerchio il perimetro della piazza.
Tra questi, a ridosso di Corso Como e della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi, si trova la Torre Unicredit, diventata il simbolo di Piazza Gae Aulenti, sovrastandola con i suoi 231 metri di altezza, compresa la guglia alta 80,5 metri, di forma cilindrica a spirale aperta, realizzata per il 90% di lamiere preforate, metà delle quali prodotte in acciaio inossidabile, in modo tale che possano resistere all’impatto del vento e di altri agenti atmosferici.
Interamente rivestita di led, la guglia si fa notare a chilometri di distanza, soprattutto durante le celebrazioni o le ricorrenze importanti. L’involucro dell’edificio, costituito da una struttura portante in calcestruzzo, è rivestito da una membrana di vetro riflettente. A collegare le base dei grattacieli una volta in acciaio e vetro.
Il legame con il passato
Prima di illustrare l’ultima area milanese che ha subito un processo di rivoluzione evidente, ovvero lo storico quartiere dove si svolgeva la Fiera Campionaria, è importante sottolineare come l’utilizzo di strutture in ferro, strutture solide come quelle realizzate da O&T Costruzioni Metalliche, non sia nuovo nel territorio lombardo. La rivoluzione industriale condusse a numerosi cambiamenti nel settore edilizio, tra i quali l’entrata in produzione di nuovi materiali come il ferro, che sancirono una svolta anche nella tipologia di edifici realizzati.
L’architettura cosiddetta del ferro cominciò a inserirsi nelle grandi strutture, tra cui la Stazione Centrale di Milano, che ha fatto delle sue tettoie metalliche un tratto distintivo, segnalando con la loro presenza ai passeggeri l’arrivo in città. Vennero realizzati in ferro anche i padiglioni delle Esposizioni Universali, che grazie al materiale innovativo potevano essere montati agevolmente e in tempi brevi.
Altra struttura che sancisce la fioritura dell’architettura del ferro a Milano è Galleria Vittorio Emanuele, coperta da volte a botte di ferro e vetro che concorrono in un ottagono centrale, scelte per alleggerire la massiccia struttura muraria neorinascimentale, a segno che all’epoca era già in atto una svolta epocale verso il futuro.
Citylife
E giungiamo infine a Citylife, zona in cui è stato creato un vero e proprio business district e alcuni complessi residenziali da architetti di fama internazionale. A ciascuno di loro è stata affidata la costruzione di un grattacielo, cercando di produrre forme differenti da quella canonica verticale, come è evidente nella Torre Hadid, conosciuta come “lo storto” per il suo sviluppo in torsione verso il cielo, possibile grazie a una sequenza di pilastri inclinati.
Alla basa della struttura si trova il Podium, elemento indipendente composto da acciaio e calcestruzzo, che funge da base al grattacielo. Gli altri due edifici sono rispettivamente la Torre Isozaki, in cui il metallo la fa da padrone nelle tende a lamelle poste sul lato interno delle vetrate e nei quattro tiranti per contenere lo spostamento della struttura in caso di vento, e la Torre Libeskind, soprannominata “il curvo” per la sua forma che ricorda una cupola, dove l’acciaio ricopre la sua parte terminale, denominata “Crown”.