Un locale mitologico, così considerano Le Trottoir quelli che lo amano. E sono in tanti, anzi tantissimi.
Siamo negli anni ’90 e il locale all’epoca si trovava in Corso Garibaldi. La sua insegna verde (ma non solo) è entrata nella memoria collettiva. Le Trottoir è il locale degli artisti e non poteva quindi nascere che in Brera, da sempre il quartiere bohemiens di Milano. E qui, di artisti, ne sono passati a manciate.
L’indimenticabile Andrea Pinketts l’aveva destinato a luogo in cui scrivere fin dal primo giorno in cui vi mise piede, Philippe Daverio vi teneva lezioni gratuite sull’arte per tutti gli appassionati. Una sorta di laboratorio dove sperimentare e di luogo dove mostrare le proprie arti.
Si perché a Le Trottoir l’arte è sempre stata intesa a 360 gradi e da qui sono passati nel loro inizio di carriera anche cantanti come Malika Ayane e i The Colors.
Michelle Vasseur è colei che ha dato inizio a tutto questo (con il fondamentale aiuto di Massimo Mannarelli), quasi per caso, più di trent’anni fa.
Le Trottoir, storia di un locale mitologico
Ascoltare la storia di come Nicola Trussardi la portò a vedere gli spazi della vecchia sede in Corso Garibaldi (dal 2003 il locale si trova nel dazio in Piazza XXIV Maggio), così, quasi per caso, in un palazzo un po’ decadente, popolato da personaggi della vecchia Milano e di come lei ci si sia buttata, con l’idea di aprire un’attività da gestire in parallelo con quella che all’epoca era il suo lavoro principale e di come nel giro di poco tempo il locale abbia iniziato a riempirsi di artisti di ogni genere, ha qualcosa di fiabesco.
E come nelle fiabe che si rispettino non sono certo mancati i colpi di scena. All’inizio degli anni 2000 viene messo in vendita lo spazio in Garibaldi e la proprietà trova una nuova casa nel Dazio di Piazza XXIV Maggio (d’altronde un locale così non poteva avere una sede ordinaria..).
E Pinketts, fedele alla sua seconda casa, lo segue. Quando una decina d’anni fa il locale rimane chiuso qualche giorno per motivi burocratici, Pinketts ci si incatena davanti e dice «È come se a Manzoni avessero asfaltato il lago di Como».
Oggi il locale viene portato avanti con la stessa passione di sempre da Michelle Vasseur con l’aiuto di Massimo Mannarelli e del loro figlio, Milan Mannarelli. Da qui continuano a passare gli artisti, i cantanti e i gruppi. E gli scrittori, forse innamorati dell’idea che qualcosa di Andrea Pinketts sia rimasto nell’aria. Come in una fiaba.
E quindi ancora oggi passano da Le Trottoir artisti di ogni tipo che espongono, suonano, cantano, presentano i propri libri e il pubblico, in fondo, non è poi così diverso: gente innamorata dell’arte, che in uno spazio davvero unico a Milano, decide di passare le serate bevendo ottimi drink e mangiando cibi sfiziosi, circondati da cose belle, che non possono che far bene. Perché se è vero che la cultura sta bene in mezzo alla gente, la gente sta meglio in mezzo alla cultura (Cit. Graziano Cosner)